On. Salvatore De Meo
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Nel corso della plenaria parlamentare del 16 e 17 Aprile sono state approvate, quasi all’unanimità, tutte le procedure per mobilitare le risorse economiche messe a disposizione della Commissione Europea per iniziare a fronteggiare la crisi sanitaria ancora in corso, ma soprattutto per sostenere la fase della ripresa economica. Un pacchetto di misure straordinarie mai adottate in passato a conferma di quanto sia grave e delicato il momento. Non è stata invece condivisa da tutti i gruppi parlamentari la proposta di Risoluzione con cui il Parlamento Europeo chiede un’azione coordinata dell'UE per combattere la pandemia di Covid-19 e le sue conseguenze. Con questa votazione, il Parlamento europeo ha espresso la propria posizione indirizzata principalmente al Consiglio Europeo chiamato a decidere sulle misure concrete da adottare abbandonando alcuni atteggiamenti egoistici che sicuramente non hanno favorito l’individuazione della soluzione. Io ho votato SI' a tutti i provvedimenti che permetteranno di mobilitare a favore degli Stati membri risorse economiche per imprese e famiglie e ho votato SI’ alla suddetta Risoluzione in cui si fa espressamente riferimento a strumenti finanziari (li vogliamo chiamare eurobond o coronabond?) garantiti dal bilancio dell’Unione Europea. Nel testo della Proposta di risoluzione si cita testualmente che il Parlamento “invita la Commissione europea a proporre un massiccio pacchetto di investimenti per la ripresa e la ricostruzione a sostegno dell'economia europea dopo la crisi, che vada al di là di ciò che stanno già facendo il meccanismo europeo di stabilità, la Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale europea e che si inserisca nel nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP); ritiene che detto pacchetto dovrebbe essere messo in atto per tutto il perdurare delle perturbazioni economiche provocate da questa crisi; ritiene che gli investimenti necessari potrebbero essere finanziati attraverso un QFP ampliato, i fondi e gli strumenti finanziari dell'UE esistenti e obbligazioni a sostegno della ripresa garantite dal bilancio dell'UE; ritiene che tale pacchetto non dovrebbe comportare la mutualizzazione del debito esistente e dovrebbe essere orientato a investimenti futuri”.  Nel giorno della votazione della Risoluzione, senza avere cognizione sostanziale dei contenuti della stessa, il dibattito politico italiano si è concentrato e diviso sul fatto che Forza Italia e Lega, il giorno prima, hanno votato contro l’emendamento presentato dai Verdi in cui si chiede l’utilizzo dei “coronabond” e quindi non avrebbero sostenuto gli interessi dell’Italia. La polemica è stata alzata dal PD e M5S che invece hanno taciuto sulla loro ambigua e contrapposta posizione sul MES su cui Forza Italia è stata chiara da subito. Alla fine la Risoluzione è stata votata dal PD e in gran parte dei deputati europei M5S si sono astenuti. E’ evidente che la loro è stata l’ennesima ed inutile polemica strumentale. Fermo restando che qualcuno dovrebbe ricordare che una Risoluzione parlamentare ha valore di espressione politica, ma mi piace evidenziare che Forza Italia, a livello nazionale ed europeo, in modo responsabile e senza tatticismi, sta confermando la sua piena disponibilità per un confronto e dialogo costruttivo affinché si raggiungano soluzioni concrete per affrontare e superare la crisi. Noi continuiamo a credere che, nonostante alcune criticità che sono emerse fortemente nel periodo di crisi, il progetto europeo è una grande opportunità ed in quanto tale deve essere sfruttato sia per superare l’attuale emergenza sia rilanciare nuove sfide future. Confidiamo nei “recovery bond” quale soluzione credibile che potrà essere condivisa dal Consiglio Europeo per la fase della “ricostruzione” e crediamo necessario utilizzare il MES, senza condizioni, per il potenziamento della nostra offerta sanitaria. Nel Consiglio Europeo del 23 Aprile sono state sbloccate le prime misure straordinarie per oltre 500 miliardi di euro ed è stato condivisa da tutti gli Stati la necessità di costruire un Fondo per la fase della “ricostruzione”. Questa posizione di apertura è stata possibile grazie a lavoro di grande mediazione fatto dal Presidente Berlusconi e dal Vice Presidente Antonio Tajani che all’interno del Partito Popolare Europeo hanno lavorato per far capire ai vari leader l’importanza di restare uniti e di riconoscersi maggiormente nei valori del progetto europeo che resta l’unica strada per affrontare in modo vincente l’emergenza Coronavirus ed ogni altra sfida futura.