On. Salvatore De Meo
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“Riformare la PAC significa modernizzare uno dei settori strategici dell’intera Unione Europea” – così ho iniziato il mio intervento nella seduta plenaria di ottobre fatta da remoto nella quale ho voluto evidenziare anche l’ottimo lavoro svolto nei lunghi e difficili negoziati avuti per riformare la Politica Agricola Comune. Possiamo, infatti, ritenerci soddisfatti del risultato raggiunto perché siamo riusciti a far approvare dal Parlamento europeo tre proposte legislative del pacchetto sulla Politica Agricola Comune. La PAC da sola, con 344 miliardi stanziati per il 2021-2027, rappresenta oltre un terzo del bilancio europeo. Ventidue milioni di cittadini europei lavorano in questo settore, il 47% del nostro territorio è agricolo e sostenere l’agricoltura significa sostenere il futuro dell’Europa. Gli investimenti dell’UE e le abilità degli imprenditori del settore hanno fatto dell’Europa il leader mondiale in agricoltura, per qualità di prodotti, sicurezza alimentare, innovazione ed elevati standard ambientali. L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di prodotti di qualità certificata ed è un settore strategico per la crescita economica e occupazionale. La delegazione di Forza Italia e tutto il Gruppo si è battuta per un’agricoltura moderna e competitiva che sappia coniugare prestazioni economiche, salvaguardia dei livelli di produzione, competitività delle imprese e tutela dell’ambiente. Continueremo a batterci per difendere gli agricoltori, il Made in Italy, i marchi di origine, proteggendo i nostri prodotti dalle importazioni dai Paesi terzi e per ottenere più fondi per la ricerca nel settore agroalimentare. È fondamentale sostenere i grandi e piccoli produttori, i giovani e le loro innovazioni in campo agricolo, facendo in modo che i finanziamenti arrivino ai veri agricoltori. In tempi di grande incertezza economica, è fondamentale dare agli agricoltori un quadro normativo chiaro. Nonostante i tagli, all’Italia arriveranno oltre 3,6 miliardi di euro l’anno per un totale di 25,4 miliardi di trasferimenti diretti. Tocca ora al Governo italiano, in attesa dei prossimi passaggi in ambito UE, accelerare i tempi del Piano strategico nazionale per il quale è necessario un nuovo patto tra UE, Stati membri, regioni e agricoltori.