Una delle sfide maggiori che attende l’Unione Europea sta nella rivoluzione digitale, ma dobbiamo prendere atto che c’è una carenza di infrastrutture digitali in molte regioni europee e questo renderà difficile raggiungere in modo uniforme gli obiettivi prefissati. Molte aree rurali o montane di tutti gli Stati membri faticano a stare al passo con gli sviluppi delle nuove tecnologie. Sono molto preoccupato che nonostante i fondi del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, la mancanza di infrastrutture e la mancanza di competenze tecniche di alcune realtà locali possa aumentare il divario già consistente tra regioni europee e non permetterà uguali capacità di investimenti nel settore digitale. Non possiamo permettere che ci sia una transizione digitale che corra a velocità diverse tra i vari stati e dobbiamo fare molta attenzione alle aree più svantaggiate. Durante la riunione della Commissione ITRE (Industria, Ricerca e Energia) ho chiesto quindi alla Vicepresidente Margrethe Vestager come la Commissione intende far sì che la transizione digitale coinvolga tutta l’Unione Europea nel suo insieme e garantisca che il divario tecnologico non penalizzi ulteriormente le aree periferiche, rurali e montane.