On. Salvatore De Meo
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Negli ultimi anni consumatori e investitori hanno posto sempre maggiore attenzione alla sostenibilità dei modelli produttivi e alla responsabilità sociale delle imprese. Durante i lavori della plenaria di marzo si è discusso in merito ad una normativa europea che sia chiara in materia di dovuta diligenza e responsabilità. Nel mio intervento ho posto l’attenzione su questo affinché le scelte imprenditoriali e commerciali tengano in adeguata considerazione i diritti umani, soprattutto di bambini e donne ancora oggi spesso violati, e tengano in considerazione gli impatti sociali e ambientali, soprattutto in prospettiva delle ambiziose sfide della transizione verde e digitale. Anche in questo l’Europa può essere di stimolo agli altri continenti. Occorre, però, tenere conto delle peculiarità del tessuto imprenditoriale europeo, dove ci sono paesi, come l’Italia, in cui il sistema è composto per la gran parte da piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale di importanti filiere produttive europee. In particolare, nei rapporti commerciali bisogna evitare il rischio che le imprese economicamente più forti scarichino i propri obblighi di dovuta diligenza e responsabilità sulle piccole e medie imprese della loro filiera o addirittura li possano evitare con la delocalizzazione della produzione. Bisogna evitare che le imprese più piccole vengano gravate di ulteriori, ingiustificati oneri amministrativi, specialmente in un momento in cui deve essere garantita la loro ripresa e il loro rilancio. Per tali ragioni ho invitato la Commissione affinché per le piccole e medie imprese ci possano essere modelli volontari e, ove non sia possibile, fornire loro un adeguato sostegno per ridurre i costi di tali oneri.