On. Salvatore De Meo
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“Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”. Così - scrive Bruxelles nelle sue nuove linee guida - devono sparire ‘Miss o Mrs’ (signorine e signore) sostituite da un più generico ‘Ms’. E anche le festività non dovranno più essere riferite a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica: si dovrà dire, ad esempio, le ‘festività sono stressanti’ e non più ‘il Natale è stressante’, si legge nel documento per una “corretta comunicazione” fornita dalla Commissione dal titolo ‘Union of Equality’.

Le dichiarazioni hanno suscitato critiche, in particolare da esponenti di Lega e Forza Italia. “La Commissione intende modificare queste linee guida, nel rispetto delle radici cristiane dell’Unione europea?” si chiedono in un’interrogazione alla Commissione Ue gli eurodeputati di Fi Antonio Tajani, Isabella Adinolfi, Andrea Caroppo, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Fulvio Martusciello, Aldo Patriciello, Luisa Regimenti, Massimiliano Salini e Lucia Vuolo. “Maria, Giuseppe. Viva il Natale. Sperando che in Europa nessuno si offenda”. commenta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. “Dietro una comunicazione formalmente anti-discriminatoria e neutrale, si nasconde la violenza del pensiero unico, che l’Ue ha ormai sposato appieno” dichiara Simona Baldassarre, Europarlamentare e Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega,  “La volontà sempre quella di riscrivere l’idea di società, di famiglia, di natura, di vita.  Siamo orgogliosi dei nostri valori e delle nostre tradizioni.
Non ci faremo uniformare dall’Ue. Mi sono già attivata per presentare un’interrogazione alla Commissione Europea, perché quando si perde la battaglia delle parole, si perde la battaglia delle idee”. 

Le linee guida contengono diversi capitoli in cui il trattamento egualitario della persona, secondo l’esecutivo Ue, va preso in considerazione. Nel decalogo della commissione ci sono alcune raccomandazioni da usare sempre: “Non usare nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto; mantenere un equilibrio tra generi nell’organizzazione di ogni panel; se si utilizza un contenuto audiovisivo o testimonianze, assicurarsi la diversità sia rappresentata in ogni suo aspetto; non rivolgersi alla platea con le parole ‘ladies’ o ‘gentleman’ ma utilizzare un generico ‘dear colleagues’; quando si parla di transessuali identificarli secondo la loro indicazione; non usare la parola ‘the elderly’ (gli anziani) ma ‘older people (la popolazione più adulta, ndr); parlare di persone con disabilità con riferimento prioritario alla persona (ad esempio al posto di ‘Mario Rossi è disabile va utilizzato ‘Mario Rossi ha una disabilità’).

Nelle linee guida ci sono anche riferimenti ad una “corretta” comunicazione in merito alle religioni. Ad esempio nel testo si consiglia, in qualsiasi contenuto comunicativo, di “non usare nomi propri tipici di una specifica religione”. In merito alle festività la commissione chiede di “evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani”. Con tanto di esempi: al posto di dire o scrivere “Natale è stressante” l’esecutivo europeo invita ad utilizzare le parole: ‘Le festività sono stressanti’”.