On. Salvatore De Meo
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Un compito che si è auto assegnato non appena ricevuta la notizia della sua elezione al Parlamento europeo, ovvero quello di avvicinare, quanto più possibile, le istituzioni europee ai cittadini, in special modo a quelli della provincia di Latina.

Le modalità di questa vera e propria missione, e molto altro, nell’intervista a Salvatore De Meo, presidente Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo.

On. De Meo, fin dalla Sua elezione Lei ha ribadito di voler avvicinare l’Europa ai cittadini e alle imprese. L’Europa è ancora così lontana?

Io credo che l’Europa non sia mai stata lontana, ma siamo stati spesso noi ad allontanarla dai cittadini evidenziando solo e sempre gli aspetti critici che purtroppo ci sono, ma vanno affrontati per poterli risolvere. Sicuramente, dopo il Covid e con l’assurda guerra della Russia in Ucraina, l’UE è diventata più unita e più forte, ma c’è ancora molto da fare per essere pronti alle tante sfide presenti e future. 

Con l’intento di avvicinare l’Europa ai cittadini è nata la Sua piattaforma Insieme in Europa. In che modo l’Europa può andare incontro ai suoi cittadini?

L’Europa offre tante opportunità che spesso non sono conosciute e, di conseguenza, non utilizzate. L’Italia, infatti, risulta essere tra gli Stati membri che meno utilizza i fondi europei. Proprio per questo, ho pensato di realizzare la mia piattaforma www.insiemeineuropa.it, in collaborazione con il gruppo del Partito popolare europeo, per offrire uno strumento di informazione ed orientamento sui finanziamenti diretti e indiretti, rivolto a cittadini, imprese, Enti e Associazioni. È un sito innovativo, completamente gratuito, che permette di conoscere tutti i bandi europei, nazionali e regionali. Inoltre, considerato che la lettura di un bando e la presentazione di un progetto spesso richiedono una specifica competenza, per tutti gli iscritti alla piattaforma è previsto anche il supporto di esperti e professionisti della materia. 

Lei lo scorso anno è stato eletto Presidente della Commissione affari costituzionali, incarico prestigioso ma altrettanto impegnativo per le attività di riforma in corso e da cui dipende anche il futuro dell’Europa. 

Siamo in una fase molto intensa e delicata in cui la mia Commissione sta lavorando su un pacchetto di riforme del funzionamento del Parlamento, sulla revisione dei Trattati e sulle risultanze della Conferenza sul futuro dell’Europa in cui i cittadini ci hanno espressamente chiesto di rivedere alcune regole per garantire un Europa più concreta e più vicina. Allo stesso tempo, dopo i noti e gravi fatti del Qatargate, stiamo condividendo con la Presidente Metsola una proposta di modifica delle attuali norme per rafforzare ulteriormente la trasparenza del Parlamento e tutelare le attività dei deputati da possibili tentativi di ingerenze e condizionamenti. È assolutamente importante non generalizzare e prevenire ogni tentativo, diretto o indiretto, di delegittimazione dell’Europa.

Nonostante il Suo nuovo incarico, La vediamo altrettanto impegnato nella Commissione agricoltura dove ci sono tante sfide per i nostri produttori. 

La mia attività nella Commissione Agricoltura è rimasta prioritaria perché rappresento un territorio a forte vocazione agricola e perché credo nelle potenzialità di questo settore ed in quello che possono fare i nostri produttori sia per garantire la sicurezza ed autonomia alimentare sia per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. La PAC, con tutte le sue risorse economiche, resta uno strumento straordinario di sostegno agli agricoltori che vanno accompagnati verso una transizione verde che sia sostenibile anche economicamente.

A proposito di cambiamenti climatici, siamo solo ai primi mesi dell’anno e l’Italia, ma anche gli altri Stati membri, stanno registrando una scarsità di acqua che lascia presagire un’estate peggiore della scorsa.

La siccità è una delle emergenze collegate ai cambiamenti climatici. Se l’anno scorso abbiamo vissuto l’estate più torrida degli ultimi anni purtroppo la prossima non sarà migliore. Anzi, si prevede peggio. Su questo fronte, Forza Italia, proprio alla fine dello scorso anno, ha ottenuto in Parlamento un dibattito ed una risoluzione per chiedere alla Commissione europea azioni concrete, nel breve e medio termine, al fine di scongiurare un’emergenza che ci metterà seriamente in difficoltà, forse più della pandemia e dell’attuale conflitto bellico. Per questa ragione, insieme agli altri Europarlamentari di Forza Italia, ho presentato nei giorni scorsi un’interrogazione urgente per risollecitare l’attenzione della Commissione e capire anche l’impatto della siccità sulla produzione dell’anno scorso. Nel merito, ho apprezzato molto l’iniziativa del Governo italiano di istituire una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali al fine di individuare le priorità di intervento e, soprattutto, individuando un Commissario straordinario con poteri esecutivi.

È noto il suo impegno a favore degli agricoltori e dei prodotti Made in Italy.

Io credo che gli agricoltori non vadano penalizzati, ma piuttosto sostenuti e, allo stesso tempo, i consumatori vadano educati ad un consumo responsabile e sensibilizzati verso un regime alimentare equilibrato e variegato. Non possiamo accettare la carne sintetica o le farine di insetti in sostituzione alla nostra dieta mediterranea; sono assolutamente contrario al sistema a semaforo Nutriscore, che assegna il bollino rosso a prodotti come il parmigiano o il prosciutto, così come non condivido la scelta dell’Irlanda di mettere sul vino un’etichetta, simile a quella apposta sulle sigarette, fuorviando e terrorizzando i consumatori. Continuerò a sostenere con i colleghi italiani che non è possibile “demonizzare” alcuni prodotti della dieta mediterranea e, soprattutto, a difendere quelli del “Made in Italy”, riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. 

Recentemente è stato nominato relatore in Commissione agricoltura per la riforma degli imballaggi che sta suscitando tanta preoccupazione. 

La preoccupazione sulla proposta di modifica della normativa sugli imballaggi è più che motivata perché dopo anni che l’Europa ci ha spinti e sostenuti, anche economicamente, verso il “riciclo” dei materiali, adesso propone il “riutilizzo”. Immaginate cosa significherà, ad esempio, per la ristorazione, soprattutto quella da asporto, per gli acquisti di generi alimentari freschi: tutto sfuso o con contenitori riutilizzabili, sicuramente in plastica. Questa proposta ignora gli importanti risultati raggiunti grazie ad investimenti in ricerca ed innovazione che hanno fatto dell’Italia uno dei Paesi leader nel mondo. Purtroppo, come per altri casi, ci troviamo di fronte ad un’impostazione troppo ideologica e poco pragmatica che rischia di impattare pesantemente su tutto il sistema industriale e sulla stessa agricoltura dove avrà riflessi sulla tracciabilità e salubrità degli alimenti freschi e deperibili, facendo aumentare gli sprechi alimentari, sull’esportazione e sulla logistica.

Tra le tante sfide che vedono l’Europa in difficoltà, anche dopo l’ennesima tragedia sulle coste italiane, c’è la questione dell’immigrazione. Cosa sta facendo l’Ue in merito?

L’Europa ha la responsabilità di non essere intervenuta concretamente e di continuare a lasciare alcuni Stati, come appunto l’Italia, nell’impossibilità di affrontare e contenere i flussi di migranti e, soprattutto, di fermare i trafficanti di esseri umani. Nelle scorse settimane, in Parlamento, abbiamo avuto un ulteriore dibattito nel quale è emerso che il problema dell’immigrazione, per quanto sia drammaticamente attuale, sembra faccia incredibilmente fatica a trovare una soluzione comune. Finché gli Stati membri continueranno ad apporre logiche nazionali davanti a quelle comunitarie, saremo ben lontani dal trovare una risposta politica e continueremo ad assistere impotenti a ondate di migrazioni che diventeranno vere e proprie emergenze. Bisogna ricordare che i confini meridionali ed orientali dell’Ue, a differenza di come forse pensa qualcuno, sono confini di tutti gli Stati europei. Un obiettivo fondamentale dovrà essere, invece, quello di lavorare con i Paesi terzi per efficientare i rimpatri e, contestualmente, rafforzare le frontiere esterne che vanno aiutate per esaminare tempestivamente le domande di asilo e consentire solo gli ingressi regolari. Inoltre, l’Ue dovrà impegnarsi a sostenere un codice di condotta per le ONG nelle operazioni di ricerca e salvataggio affinché il diritto internazionale e nazionale venga rispettato.