
Dopo l’approvazione del 20 maggio da parte della Camera dei Deputati, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 118 del 23 maggio 2025 la Legge 23 maggio 2025, n. 74, che converte con modifiche il decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36 in materia di cittadinanza. Questo passaggio rappresenta, a mio avviso, un momento cruciale per ristabilire ordine, trasparenza e rigore in un ambito che, per troppo tempo, è stato privo di regole chiare e condivise.
Ritengo che questa misura costituisca una risposta necessaria a un sistema che, negli anni, ha tollerato scorciatoie e pratiche inadeguate per l’ottenimento della cittadinanza italiana, spesso in assenza di un reale legame con il nostro Paese. In passato, infatti, si è assistito a un utilizzo distorto del riconoscimento della cittadinanza, talvolta basato su documenti falsificati o su legami anagrafici estremamente deboli. Era dunque doveroso intervenire, stabilendo criteri più rigorosi e riservando il diritto di cittadinanza a chi possa dimostrare un legame autentico e concreto con l’Italia, come nel caso di chi ha almeno un genitore o un nonno nato sul territorio nazionale. Una scelta di buonsenso, che rafforza la credibilità del nostro sistema e lo allinea agli standard adottati da altri Paesi europei.
In qualità di Responsabile nazionale del Dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia, desidero, inoltre, esprimere il mio pieno apprezzamento per l’emendamento presentato dal ministro Antonio Tajani, approvato nell’ambito dello stesso decreto, che consente agli italiani residenti all’estero di riacquisire la cittadinanza perduta in passato per ragioni professionali. Si tratta di un segnale concreto di attenzione verso coloro che, pur emigrati per motivi di lavoro, hanno continuato a coltivare un forte senso di appartenenza alla comunità nazionale. Un gesto significativo, che rafforza il legame tra l’Italia e i suoi connazionali nel mondo.