Giovedì 25 giugno la Commissione parlamentare per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO) ha approvato con una larghissima maggioranza la mia richiesta relazione d’iniziativa sulla “Sicurezza dei prodotti e la conformità normativa nel commercio elettronico e nelle importazioni da Paesi terzi” di cui sono relatore. Si tratta di un risultato importante, frutto di mesi di confronto, ascolto e lavoro di squadra su un tema che tocca da vicino la vita quotidiana di cittadini e imprese.

L’esplosione dell’e-commerce ha rivoluzionato il nostro modo di acquistare e vendere: ha abbattuto barriere, creato nuove opportunità, ma anche esposto il Mercato Unico a gravi squilibri. Solo nel 2024 sono entrati nell’UE oltre 4,6 miliardi di articoli con valore dichiarato inferiore alla soglia di esenzione dai dazi di 150 euro: parliamo di circa 12 milioni di articoli al giorno. Una mole impressionante di merci che spesso sfugge ai controlli, mette a rischio la sicurezza dei consumatori e crea una concorrenza sleale ai danni delle imprese europee che rispettano le regole.

Con questa relazione, che andrà prossimamente al voto della plenaria, il Parlamento europeo intende chiedere alla Commissione e al Consiglio europeo un’azione concreta per rafforzare i controlli e garantire l’effettiva attuazione delle norme già in vigore, come il Digital Services Act e il Regolamento sulla Sicurezza Generale dei Prodotti. Le piattaforme, soprattutto quelle con sede al di fuori dell’UE, devono garantire tracciabilità e trasparenza. È fondamentale valorizzare la figura della persona responsabile per la sicurezza del prodotto, e introdurre strumenti come il passaporto digitale, che consenta di verificare l’origine e la conformità dei beni prima che arrivino sul mercato.

Un altro nodo cruciale è l’accelerazione della riforma del Codice Doganale dell’Unione. L’attuale soglia di esenzione dai dazi per gli acquisti sotto i 150 euro è diventata un canale per eludere controlli e aggirare le regole. La sua eliminazione è urgente, così come l’istituzione di una vera Autorità Doganale Europea, dotata di una banca dati digitale per monitorare in modo efficiente i flussi di importazione.

La relazione sottolinea anche la necessità di rafforzare il coordinamento tra le autorità nazionali, dotandole di risorse adeguate, tecnologie moderne e una cooperazione transfrontaliera realmente efficace. Serve, inoltre, un’armonizzazione delle sanzioni a livello UE, affinché le violazioni siano sanzionate in modo omogeneo e fungano da reale deterrente contro chi pensa di poter aggirare facilmente le regole.

Altro aspetto essenziale riguarda la tutela dei consumatori e la promozione di pratiche di vendita etiche e siamo a favore dell’iniziativa della Commissione europea sul Digital Fairness Act, che dovrà affrontare pratiche sleali sempre più diffuse, come il marketing ingannevole e l’utilizzo di tecniche manipolative che condizionano le scelte d’acquisto.

È fondamentale rafforzare la consapevolezza dei consumatori e proteggerli da dinamiche che favoriscono comportamenti compulsivi e dipendenza dalle piattaforme di vendita online. Questa relazione è un passo concreto verso un mercato digitale più equo, sicuro e trasparente. Non si tratta di fermare l’innovazione, ma di garantirne uno sviluppo sostenibile e basato su regole chiare. Difendere il Mercato Unico significa tutelare un modello europeo fondato su legalità, responsabilità e protezione dei consumatori. Ora avanti con determinazione verso il voto in Plenaria di luglio.