
I drammatici sviluppi internazionali degli ultimi anni ci pongono di fronte a una realtà geopolitica profondamente mutata in cui i conflitti, dalla guerra in Ucraina alla crescente instabilità in Medio Oriente, non solo minacciano l’equilibrio globale, ma colpiscono direttamente la nostra sicurezza collettiva. Di fronte ai gravi costi umani e alla crudeltà dell’aggressione russa in Ucraina, non possiamo limitarci a dichiarazioni di condanna o a pacchetti di sanzioni.
È necessario, come ho ribadito in plenaria al Parlamento europeo, che l’Unione europea passi dalla solidarietà all’assunzione di responsabilità, imprimendo una svolta concreta nella propria capacità di difesa. Difesa oggi significa molto più che carri armati: vuol dire proteggere ospedali, reti energetiche, digitali, garantire la sicurezza alimentare e la mobilità strategica. Significa costruire una risposta credibile contro minacce sempre più ibride, pervasive e asimmetriche.
È tempo di rafforzare il pilastro europeo della NATO, rendendo l’Alleanza transatlantica non solo più forte, ma anche più equa. L’unità transatlantica è e resta il nostro orizzonte strategico: per garantirne la sostenibilità ogni Paese deve fare la propria parte e l’Europa deve finalmente assumersi fino in fondo la responsabilità della propria sicurezza.
Anche in Medio Oriente la situazione resta estremamente complessa. Dall’ottobre 2023, dopo l’attacco di Hamas e la successiva offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, la crisi umanitaria si è aggravata in modo drammatico, con decine di migliaia di vittime e milioni di persone in condizioni critiche. Le tensioni tra Israele e Iran, il coinvolgimento di attori regionali come Hezbollah, Houthi, e le operazioni nell’area del Mar Rosso alimentano il rischio concreto di un’estensione del conflitto.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha richiamato l’Europa a una mobilitazione immediata, anche attraverso il dialogo con gli Stati arabi moderati. L’Italia sostiene la necessità di rilanciare i negoziati tra Stati Uniti e Iran e considera inaccettabile qualsiasi sviluppo da parte di Teheran di un programma nucleare a fini militari.
In questo contesto, ritengo sia fondamentale mantenere aperti i canali diplomatici con tutte le parti coinvolte e agire per rafforzare i presupposti di un cessate il fuoco duraturo. L’Europa e i Paesi del G7 devono essere protagonisti attivi nella costruzione della pace, nella difesa dei valori democratici e nella promozione di una sicurezza condivisa, nel quadro dell’Alleanza transatlantica che rappresenta il nostro ancoraggio strategico e politico. È il tempo della responsabilità e della visione.
È il tempo di un’Europa più capace, più credibile, più unita.