Nell’ambito delle varie strategie del “Green deal”, il Parlamento europeo, nel febbraio 2023, ha stabilito che dal 1° gennaio 2035 sarà vietata la vendita di nuove auto e furgoni con motore a combustione interna, cioè quelli alimentati principalmente a benzina e diesel. Una scelta che Forza Italia ha sempre criticato per essere stata impostata in modo rigido e ideologico non considerando le sue conseguenze su un settore importante per l’economia europea e sugli stessi cittadini.

Purtroppo la realtà sta confermando le nostre riserve e preoccupazioni: questa decisione sta già mettendo in difficoltà l’intero settore automobilistico europeo, compromettendo la competitività delle nostre imprese e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. L’esempio più evidente arriva da Stellantis: lo stabilimento di Mirafiori, trasformato in hub per la produzione di auto elettriche, si è trovato in una crisi profonda che ha costretto l’azienda a rivedere i piani e a promettere il ritorno ai motori a combustione, pur di salvaguardare l’occupazione.

È evidente che il divieto del 2035 non rappresenta una transizione “verde” sostenibile, ma un colpo durissimo per lavoratori e imprese, che rischia di tradursi in delocalizzazioni, licenziamenti e perdita di know-how industriale. Non si può sacrificare il futuro di intere filiere produttive sull’altare di un approccio ideologico e miope.

Forza Italia, insieme al PPE, ha sempre ribadito che c’è bisogno di transizione equa, giusta e realistica: non un “Green deal” che diventa un limite, ma un “Green deal” che sia un’opportunità di sviluppo, lavoro e certezze per cittadini e imprese. Per questo condivido e sostengo la posizione espressa dal nostro capogruppo PPE, Manfred Weber, che ha ribadito come tale misura sia un errore da correggere al più presto. Anche Mario Draghi ha avvertito che un’applicazione rigida di questa norma rischia di renderla irrealizzabile, consegnando l’intero mercato automobilistico europeo a Paesi terzi, in primis la Cina. Nelle ultime settimane, perfino la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha riconosciuto la fondatezza delle critiche che Forza Italia e PPE avevano sollevato sin dall’inizio.

Come Forza Italia continueremo a lavorare affinché il “Green deal” non sia un boomerang economico e sociale e che la transizione ecologica sia sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sotto il profilo sociale, economico e produttivo.