Negli ultimi anni il rapporto tra le istituzioni europee e il mondo agricolo è stato messo a dura prova da un’impostazione fortemente ideologica di alcune strategie green che hanno caratterizzato soprattutto la scorsa legislatura. Purtroppo, ancora oggi, nonostante un approccio più pragmatico che la Commissione europea ha annunciato di assumere, il settore agricolo avverte una forte preoccupazione perché alcune vecchie decisioni non sono state ancora riviste e soprattutto perché ci sono all’orizzonte nuovi provvedimenti che andranno ad impattare sulla competitività delle aziende agricole.

 La principale criticità riguarda la proposta del nuovo bilancio per il periodo 2028/2034 nel quale non solo si registra un taglio di circa 84 miliardi al budget agricolo, ma si prevede di accorpare i fondi della PAC a quelli della coesione con la possibilità per i singoli Stati di poter aggiungere ulteriori risorse in base alle loro disponibilità e aspettative. Inoltre, preoccupa anche la condizionalità che vincola l’erogazione dei fondi a riforme nazionali, generando incertezza e squilibri tra Paesi.

 Su questo fronte Forza Italia, con il PPE, chiede di rafforzare il bilancio della PAC, evitando ulteriori tagli e mantenendo indipendente la politica agricola per sostenere lo sviluppo rurale, la semplificazione amministrativa e la sicurezza alimentare. I nostri agricoltori sono altrettanto preoccupati per l’accordo UE-Mercosur che, pur aprendo l’Europa a un mercato di 300 milioni di consumatori, rischia di creare condizioni di concorrenza sleale e di sicurezza alimentare.

 Sono oggettivi, infatti, i dubbi sui diversi e meno rigorosi standard produttivi e sanitari delle aziende agricole sud americane per i quali Forza Italia chiede reciprocità e clausole di salvaguardia a tutela del settore agricolo europeo. Io credo che il Mercosur rappresenti un’opportunità strategica, ma solo se accompagnato da garanzie concrete: monitoraggio dei prezzi, controlli fitosanitari più severi e compensazioni per le filiere eventualmente penalizzate.

 Continuerò a seguire le due questioni sollevate dagli agricoltori italiani ed europei perché sono convinto che l’agricoltura europea non solo debba essere protetta, ma valorizzata se vogliamo aumentare la nostra autonomia strategica e avere una maggiore credibilità internazionale.