Il 17 giugno scorso, insieme ai colleghi della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, ho partecipato a Taormina alle “Celebrazioni per i 70 anni dalla storica Conferenza di Messina e Taormina”, iniziativa che si è svolta nell’ambito della XV edizione di Taobuk – Taormina International Book Festival, che ha riunito diversi rappresentanti delle istituzioni e intellettuali da tutta Europa per riflettere sul futuro, le sfide e le opportunità dell’Unione Europea. La Risoluzione di Messina del 1955 fu un momento chiave che portò alla nascita del Mercato Comune Europeo.

Le celebrazioni per il settantesimo anniversario della Conferenza hanno rappresentato un'importante occasione per un incontro con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e i rappresentanti del Trio di Presidenze UE (Polonia, Danimarca, Cipro), ma anche con le autorità locali, think tank e stakeholder, affrontando temi come il ruolo globale del Parlamento europeo e l’integrazione politica. Ritengo sia sempre importante, in questi contesti e alla luce degli ultimi accadimenti, ribadire il ruolo centrale della cultura come strumento di dialogo e integrazione.

Voglio anche evidenziare come il processo, che nel 1955 portò alla nascita dell’Europa unita, nacque da una visione lungimirante, capace di trasformare le ferite del passato in un progetto comune. Oggi proprio quel patrimonio ideale ci interpella con forza. La cultura ha il compito di alimentare una riflessione profonda sull’identità europea, sul senso di appartenenza e sulla responsabilità collettiva che comporta far parte di un’unione fondata su popoli e valori condivisi soprattutto alla luce degli eventi geopolitici che ci sono e che ci chiamano, adesso più che mai, ad una visione e ad un impegno concreti.