On. Salvatore De Meo
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Il conflitto tra Russia e Ucraina ha inesorabilmente cambiato le priorità della politica economica italiana ed europea. La ripresa del nostro Paese, affidata principalmente al buon esito del PNRR, sta facendo i conti con l'inflazione, il rialzo dei tassi di interesse e gli effetti del caro energetico e delle materie. L'aumento spropositato del costo del gas ha costretto molte aziende a chiudere e il vertiginoso aumento del costo della benzina ha bloccato il trasporto delle merci in mezza Italia. Anche se in questo momento, purtroppo, non è possibile prevederne la durata, è inevitabile che la guerra in corso tra Russia e Ucraina continuerà ad avere un impatto anche sulla già delicata situazione economia delle famiglie ed imprese italiane ed europee, rischiando di compromettere anche le ambiziose sfide del Next Generation EU. Se prima del conflitto, in Italia, il caro bollette pesava per 22 miliardi di euro a trimestre, ora le stime approssimative parlano di almeno 35 miliardi a trimestre. È evidente, inoltre, che le sanzioni applicate alla Russia stanno avendo serie ripercussioni anche su chi le ha applicate. In Italia, i settori più colpiti sono l’agroalimentare e il turismo per una somma che si aggira sui 3,5 miliardi di euro con le piccole e medie imprese del Made in Italy che stanno pagando il prezzo maggiore. A fronte di questo delicato scenario, Forza Italia ha proposto il rinnovo della sospensione del rigoroso Patto di Stabilità e Crescita, in procinto di essere nuovamente attivato il 1° gennaio del 2023, procedendo comunque ad una sua revisione che lo renda flessibile e corrispondente alle reali esigenze dei singoli Stati. Inoltre siamo convinti che ci sia bisogno di un meccanismo simile al Next Generation EU, con l’emissione di debito comune, per il sostegno alle imprese e alle famiglie per i maggiori oneri derivanti dalle sanzioni contro la Russia, per la gestione dell’emergenza umanitaria, per il rafforzamento di una difesa e per una politica industriale, energetica ed alimentare comune. Dopo la pandemia, l’Europa è chiamata ad affrontare anche questa difficile crisi ed a mostrare la sua reale coesione e solidarietà che saranno necessarie per affrontare sia queste sfide sia quelle future.