
Martedì 1° luglio si è tenuto il cambio della guardia al Consiglio europeo: la Danimarca ha preso il posto della Polonia alla guida dell’istituzione per il secondo semestre dell’anno. Tra le priorità annunciate dalla nuova presidenza spicca con particolare forza la semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC), un segnale importante e atteso che si allinea perfettamente con la posizione che, da tempo, Forza Italia e il Partito Popolare Europeo portano avanti. È indispensabile, infatti, promuovere un’agricoltura europea regolata da norme più semplici, coerenti e prive di contraddizioni, capaci di accompagnare efficacemente gli agricoltori nel loro lavoro quotidiano.
Oggi, purtroppo, il settore agricolo è appesantito da una complessità normativa che spesso risulta poco chiara e poco armonizzata, creando difficoltà e incertezze per chi, con passione e dedizione, garantisce produzioni di eccellenza e la sicurezza alimentare di tutti noi. Il ministro danese dell’Agricoltura, Jacob Jensen, ha giustamente sottolineato come la semplificazione, con particolare riferimento alla nuova PAC, sarà uno dei pilastri su cui si baserà il lavoro della sua presidenza, con l’obiettivo di rendere il settore agricolo e della pesca più competitivo e al passo con le sfide attuali.
Condivido pienamente questa visione: semplificare non significa in alcun modo rinunciare alla sostenibilità ambientale, ma piuttosto tradurla in obiettivi concreti e raggiungibili, evitando che rimanga solo uno slogan difficile da applicare. Non possiamo più permettere che l’agricoltura europea resti prigioniera di regolamenti contraddittori o di visioni ideologiche che trascurano le implicazioni economiche e sociali del settore. La transizione verso un modello più verde deve essere realizzata in modo graduale, intelligente e fondato sul buon senso.
In questa nuova fase politica, che segna un ritorno al pragmatismo purtroppo mancato nella scorsa legislatura, il Parlamento europeo e la Commissione dovranno ritornare ad ascoltare davvero le esigenze di chi lavora nei campi e negli allevamenti, promuovendo una sostenibilità non solo ambientale, ma anche concreta, proporzionata e rispettosa delle peculiarità e delle tradizioni dei nostri territori.