
Dal 9 all’11 luglio si è svolta a Roma, presso la sede di Unioncamere, la quarta edizione del Blue Forum – Summit Nazionale sull’Economia del Mare, organizzata dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina, il principale appuntamento in Italia che riunisce ogni anno tutti gli stakeholder pubblici e privati impegnati nei settori legati al mare. Quest’anno, a differenza dei precedenti in cui l’evento si è tenuto nella straordinaria cornice del Golfo di Gaeta, il Presidente Giovanni Acampora ha fortemente voluto un’edizione speciale, che si è tenuta nel contesto simbolico e strategico dell’Anno del Giubileo, conferendo all’iniziativa una dimensione ancora più profonda.
Ho partecipato portando il mio contributo, in chiave sia nazionale che europea, per rafforzare il ruolo dell’Italia nella promozione di un’economia del mare che sia sostenibile, sicura e competitiva, capace di generare occupazione, innovazione e valore aggiunto per il nostro Paese e per l’intera Europa.
Nel mio intervento ho sottolineato come costruire una vera difesa europea significhi anche proteggere le nostre coste e le infrastrutture marittime strategiche: dai porti ai cavi sottomarini, veri e propri corridoi digitali che trasportano dati e comunicazioni vitali per l’Unione. Investire nella connettività marittima e nella digitalizzazione è oggi imprescindibile per una gestione integrata e resiliente dello spazio marittimo europeo, che va ben oltre la sola dimensione costiera.
Intitolato “Creare Valore – Il Mare nell’Anno del Giubileo”, il Blue Forum 2025 è stato un momento di confronto prezioso tra istituzioni, imprese e territori. Tre i pilastri su cui si è sviluppata la riflessione comune: connettività, responsabilità e rigenerazione. Tre parole chiave per costruire un futuro blu fondato sulla crescita sostenibile, sulla cooperazione internazionale e sull’innovazione tecnologica.
La Blue Economy, che già oggi impiega oltre 4,5 milioni di persone e genera 650 miliardi di euro di valore aggiunto, può e deve diventare una leva strategica per la resilienza e l’autonomia dell’Europa, ma ciò sarà possibile solo attraverso politiche coerenti, basate sulla conoscenza, sulla responsabilità condivisa e su una visione di lungo periodo. In questo percorso, il sistema delle Camere di Commercio, e in particolare Unioncamere, continua a rappresentare un punto di riferimento essenziale. Strumenti come il Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, giunto alla sua tredicesima edizione, e iniziative come gli Stati Generali dell’Economia del Mare forniscono competenze, dati e proposte concrete a supporto dello sviluppo del settore.
Celebrare il mare nel cuore di Roma, nell’anno del Giubileo, ha significato riconoscerne appieno il valore economico, ambientale, culturale e spirituale per il quale dobbiamo continuare a lavorare affinché il mare diventi il vero motore della crescita, della coesione e dell’innovazione per l’Italia e per l’Europa.