Salvatore De Meo
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INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

Qui potrai guardare tutte le mie interviste, i miei interventi al Parlamento europeo a Bruxelles, in plenaria a Strasburgo e nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche. Potrai, inoltre, ascoltare i miei podcast e leggere la rassegna stampa con gli articoli di giornale che mi riguardano.

INTERVENTI / INTERVISTE

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GIORNALI

LE DONNE SONO LA FORZA TRAINANTE DELL’EUROPA

LE DONNE SONO LA FORZA TRAINANTE DELL’EUROPA

Le donne sono indiscutibilmente la forza trainante del progetto europeo: è stato questo il messaggio che ho voluto mettere in evidenza durante l’evento “Donne che hanno fatto l’Europa” tenutosi all’IIS Fermi – Filangieri di Formia (Lt) lo scorso 19 maggio e organizzato dalla Fidapa BPW Italy. Da Simone Veil, la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Parlamento europeo in seguito a elezioni dirette nonché la prima donna alla guida di un'istituzione dell'UE, ad Ada Rossi e Ursula Hirschmann che contribuirono alla diffusione del Manifesto di Ventotene, a Louise Weiss che, eletta al Parlamento europeo, nel suo discorso inaugurale invitò tutti gli europei a unirsi sulla base di una cultura comune di interessi economici condivisi, fino alle più attuali Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Christine Lagarde.

Non possiamo negare il coraggio, l’ambizione, l’audacia che le donne sanno avere quando ricoprono determinati ruoli. Alcune di queste donne hanno combattuto strenuamente per il riconoscimento dei diritti delle donne, per l'uguaglianza di genere e per la possibilità delle stesse di partecipare attivamente alla vita politica e sociale. Oggi le donne sono presenti in tutti i settori, dalla politica all'arte, dalla scienza all'economia e molto spesso sono esempi viventi di come il genere femminile stia ridefinendo il volto dell'Europa moderna.

Queste donne sono spesso viste anche come modelli e ispirazione per le nostre generazioni di giovani. La stessa Roberta Metsola, che ha poco più di 40 anni ed è al capo del Parlamento europeo, è vista come un’icona da tante ragazze che studiano e si impegnano per diventare influenti e determinanti nel loro futuro. La Presidente Metsola, inoltre, è stata la prima donna europea a puntare il dito contro la Russia prevaricatrice e ad andare a Kiev personalmente per dimostrare al mondo e all’Ucraina la forza, la vicinanza e la coesione dell’Europa.

Un altro esempio è Ursula von der Leyern che, forse non tutti lo sanno, al ruolo impegnato di madre di sei figli, ha saputo far coesistere, da presidente della Commissione europea, il ruolo di simbolo di un’Europa ambiziosa e forte facendosi promotrice della rinascita post pandemia. E’ stata, infatti, la fautrice del Next Generation Eu, il fondo che sta permettendo concretamente la ripartenza di tanti Stati membri, in primis l’Italia.

Non possiamo ignorare però che molte sfide rimangono ancora da affrontare: ogni giorno le donne combattono contro le discriminazioni e le disparità di genere in molte aree della società. Le donne che hanno fatto e fanno l'Europa sono per tutti di ispirazione e di guida. Dobbiamo rendere omaggio alle loro conquiste, ma anche impegnarci per costruire un futuro in cui l'uguaglianza di genere sia una realtà continuando a lottare per garantire pari opportunità sia sul posto di lavoro che nella vita politica e sociale, sostenendo l'istruzione delle ragazze affinché ogni donna possa realizzare il suo pieno potenziale.

Sono convinto che, insieme, possiamo creare un'Europa in cui ogni donna abbia la possibilità di raggiungere i propri sogni e contribuire al progresso della nostra società.

SI’ A FRUTTA, VERDURA E LATTE NELLE SCUOLE. NO A PRODOTTI VEGETALI SOSTITUTIVI

SI’ A FRUTTA, VERDURA E LATTE NELLE SCUOLE. NO A PRODOTTI VEGETALI SOSTITUTIVI

Un'alimentazione adeguata è estremamente importante per il corretto sviluppo e la salute dei bambini. Durante la fase di crescita, i bambini, infatti, hanno bisogno di una dieta equilibrata che fornisca loro i nutrienti essenziali per sostenere la loro crescita fisica, lo sviluppo cognitivo e il sistema immunitario. A tal proposito, un programma europeo di distribuzione di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari nelle scuole era in vigore già da tempo, ma adesso l’Ue ha votato per rinnovarlo e potenziarlo.

In qualità di componente della commissione Agricoltura e, indicato dal mio gruppo politico PPE, quale relatore ombra, ho avuto la possibilità di seguirlo e di confrontarmi con gli altri colleghi su come poter rafforzare questo importante programma per sensibilizzare il consumo di questi prodotti, indispensabili per una corretta e sana alimentazione. Durante i lavori in Commissione e nel dibattito a Strasburgo, ho voluto, però, esprimere il mio dissenso alla proposta di alcuni colleghi di inserire nel suddetto programma la possibilità di sostituire il latte con prodotti a base vegetale.

La mia contrarietà è stata motivata dal fatto che il programma in questione ha esclusivamente una finalità educativa definita e circoscritta ai prodotti citati. Non è accettabile una certa sollecitazione da parte di alcuni per i prodotti di origine vegetale proposti in modo alternativo perché ritenuti migliori per la salute e per l’ambiente. Io credo che i consumatori debbano sempre essere informati ed educati ad un consumo serio e responsabile, non condizionati o fuorviati.

Il Parlamento europeo ha votato con una larghissima maggioranza per aumentare le risorse economiche del programma, per rendere più semplici le procedure per accedervi, per favorire il consumo di prodotti biologici, locali e stagionali e per aumentare le azioni di educazione alimentare nelle scuole facendo capire lo straordinario e difficile lavoro dei nostri produttori europei.

Forza Italia ed il PPE continueranno a difendere gli agricoltori da una deriva ideologica in nome della quale alcuni stanno minando e minacciando tutto il comparto agroalimentare europeo favorendo l’assalto di prodotti extra Ue ultra processati e privi di identità.

L’AGRICOLTURA IN EUROPA TRA VISIONI E REALTA’

L’AGRICOLTURA IN EUROPA TRA VISIONI E REALTA’

L'agricoltura svolge un ruolo di grande importanza in Europa per garantire la sicurezza alimentare del continente rendendo l'Europa autosufficiente dal punto di vista alimentare e, di conseguenza, riducendo la dipendenza dalle importazioni e favorendo cibo sano ai cittadini. L'agricoltura, inoltre, garantisce la tenuta socio economica delle aree rurali, interne e montane. Nonostante questo, sembra che alcune strategie europee non vogliano tener conto di tali funzioni minando la stessa credibilità dell’Unione.

Come Partito Popolare Europeo siamo convinti che sia fondamentale ascoltare e interpretare quello che gli agricoltori ci stanno dicendo rispetto alla transizione verde e le loro problematiche inerenti. Dobbiamo comprendere che la sostenibilità ambientale non può essere un'ideologia, ma far sì che essa venga declinata e attuata con azioni concrete, praticabili, e che vengano messe in campo anche azioni di supporto, perché gli agricoltori garantiscono a tutti una sicurezza alimentare e sono gli stessi che ci hanno permesso di identificarci su uno scenario globale come i migliori produttori al mondo.

Forza Italia e il PPE continueranno ad essere la voce e il difensore degli agricoltori europei considerando l'agricoltura come un settore strategico che garantisce la sicurezza alimentare in Europa e non solo. È importante sostenere un settore sostenibile, orientato al futuro, innovativo e competitivo che produce cibo sicuro e di alta qualità rispondendo, al contempo, alle sfide e alle preoccupazioni sull'ambiente, i cambiamenti climatici e il benessere degli animali.

La pandemia e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno evidenziato che non si può dare il cibo per scontato. Bisogna sostenere l'agricoltura multifunzionale, supportata dalla nostra PAC e incentrata principalmente sulle aziende agricole a conduzione familiare in tutta Europa, consentendo agli agricoltori di fare ciò che sanno fare meglio: produrre gli eccellenti prodotti per cui siamo famosi.

GLI ITALIANI ALL’ESTERO, “AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY”

GLI ITALIANI ALL’ESTERO, “AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY”

mIn qualità di responsabile del Dipartimento degli italiani all'estero di Forza Italia, ho partecipato, nell’ambito della convention di Forza Italia a Milano, al dibattito sulla politica estera con il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, la senatrice Stefania Craxi e l’Amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi dove abbiamo rappresentato e condiviso le varie azioni in cui si può attuare la politica estera.

È stata anche per me l’occasione per spiegare l’importanza ed il ruolo degli italiani nel mondo quali nostri “Ambasciatori del Made in Italy” così come li ha sempre definiti il presidente Silvio Berlusconi. I nostri connazionali iscritti all’AIRE sono quasi 6 milioni, circa il 10% della popolazione nazionale, ma sono molti dì più se consideriamo i non iscritti, per motivi di lavoro o studio, chi ha perso la cittadinanza perché prima non era possibile averne due o chi non la richiede pur avendo diritto per le troppe e complesse procedure burocratiche.

Loro rappresentano una popolazione che, in netta controtendenza con quella nazionale, cresce sempre di più ed è sempre più giovane. Ho voluto evidenziare, come lo stesso Tajani ha potuto confermare, quanto la politica estera si declini non solo attraverso le importanti attività istituzionali diplomatiche, ma anche attraverso azioni indirette promosse dalle nostre imprese, dalla nostra cultura, dalle nostre tradizioni, dalla qualità del nostro cibo e anche dagli stessi nostri connazionali nel mondo che quotidianamente, come vere e proprie sentinelle, rappresentano, vivono, promuovono e difendono, orgogliosamente, l’italianità.

A tal proposito, Forza Italia, con il ministro Tajani, è costantemente impegnata affinché il nostro Governo possa, nel corso di questa legislatura, dare risposte concrete riformando il sistema elettorale e di rappresentanza, potenziando i servizi consolari, garantendo le stesse condizioni fiscali per chi è proprietario di una casa in Italia e le stesse cure sanitarie nei periodi in cui soggiorna qui, facendoli sentire italiani a pieno titolo senza alcuna distinzione con chi vi risiede in maniera permanente.

CONTINUIAMO A LAVORARE PER UN’EUROPA PIÙ INCLUSIVA CHE NON CONOSCA LIMITI

CONTINUIAMO A LAVORARE PER UN’EUROPA PIÙ INCLUSIVA CHE NON CONOSCA LIMITI

È stato un onore, lo scorso 23 maggio, presiedere con Humberto Insolera, membro del Comitato esecutivo dell’European disability forum, il primo dibattito del 5^ Parlamento europeo delle persone con disabilità. L’incontro ha rappresentato un momento ricco di confronti, in cui ho ribadito come sia fondamentale che le voci e le prospettive delle persone con una disabilità vengano pienamente rappresentate.

L'accessibilità e la partecipazione politica delle persone con disabilità, infatti, sono temi cruciali che richiedono attenzione e azioni concrete. Le persone con disabilità continuano ad affrontare ostacoli significativi nella loro partecipazione politica, inclusi problemi di accesso fisico, comunicazione, discriminazione e mancanza di informazioni accessibili. Il Parlamento europeo ha preso l'iniziativa per sostenere la partecipazione politica delle persone con disabilità attraverso proposte legislative volte a rimuovere gli ostacoli elettorali.

La Conferenza sul Futuro dell'Europa ha ribadito l'importanza di rappresentare pienamente le voci delle persone con disabilità nelle politiche e nelle iniziative dell'UE. La carta di disabilità dell'UE svolge un ruolo chiave nell'armonizzazione degli standard di riconoscimento delle disabilità e nell'aumento dell'accessibilità. L'Europa ha adottato diverse leggi e iniziative per migliorare quest’ultima, compreso l'Atto europeo sull'accessibilità, la Direttiva sull'accessibilità del web e la Strategia Europea sulla Disabilità. Inoltre, l'istituzione del centro AccessibleEU e la Risoluzione del Parlamento europeo sull'accessibilità dimostrano l'impegno concreto e fattivo dell'Ue per promuovere l'accessibilità e i diritti delle persone con disabilità.

Tuttavia, credo che sia necessario continuare a lavorare per un'Europa più inclusiva dove la partecipazione politica non sia limitata da barriere fisiche o culturali, in cui la diversità sia sempre un valore da difendere e proteggere. C’è ancora molto da fare ed è fondamentale lavorare verso un'Europa che riconosca e valorizzi le voci di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalle loro capacità.
Insieme possiamo costruire un futuro in cui la partecipazione politica non conosce limiti fisici, ma soprattutto culturali.

FESTA DELL’EUROPA: CONSOLIDIAMO I VALORI EUROPEI

FESTA DELL’EUROPA: CONSOLIDIAMO I VALORI EUROPEI

Ogni anno, il 9 maggio, con la festa dell’Europa, in tutti i 27 Paesi dell’Unione si celebra l’identità culturale e politica dell’Ue, ma, soprattutto, i suoi valori: il rispetto e la tutela della dignità umana, della libertà, della pace, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani.

Ancora oggi le parole che Robert Schuman usò in quel famoso 9 maggio del 1950, parlando di integrazione e di pace, risultano attualissime: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”.

La guerra in Ucraina, in tutti questi mesi, ci ha evidenziato maggiormente quanto sia fondamentale rafforzare il concetto di libertà e di difesa dei valori e dei diritti. Ciò che per noi europei è quasi scontato, infatti, non lo è per niente in Paesi ai nostri confini. Proprio per questo motivo ho particolarmente apprezzato la decisione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di non essere presente nella plenaria di Strasburgo per la festa dell’Europa, ma di andare, invece, nella capitale ucraina, a Kiev, da dove ha ribadito la difesa del progetto europeo, basato sui valori della pace e della libertà.

Era importante, infatti, in una giornata simbolo di fratellanza e di unità per tutta l’Europa, dare un segnale di vicinanza al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky riaffermando l'incrollabile sostegno dell'Ue nei confronti dell'Ucraina e la piena condanna all’aggressione russa. Allo stesso modo, era importante rafforzare il concetto di Unione europea troppo spesso messo in discussione nelle scorse settimane dal presidente russo Vladimir Putin.

IL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI E FORZA ITALIA SONO LA VERA FORZA DELL’ITALIA

IL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI E FORZA ITALIA SONO LA VERA FORZA DELL’ITALIA

La convention "La Forza dell'Italia", tenutasi a Milano il 5 e il 6 maggio, è stata la piena testimonianza che Forza Italia c’è ed è, senza ombra di dubbio, fondamentale all'interno del governo e centrale nel panorama politico sia nazionale che europeo così come avvalorato dagli interventi della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e dal presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber.

 

Il momento più importante e più sentito da tutti è stato sicuramente l’intervento del presidente Silvio Berlusconi che, dall’ospedale dove stava ultimando la sua degenza, ha mandato un suo sentito e personale videomessaggio ricevendo una standing ovation dai numerosissimi presenti. Nel videomessaggio conclusivo dell'evento Berlusconi ha voluto iniziare il suo discorso esprimendo innanzitutto gratitudine per il caloroso supporto ricevuto durante il periodo di ricovero.

 

Il presidente di Forza Italia ha poi evidenziato l'importanza dell'Europa, pur in presenza di alcune criticità che vanno affrontate e risolte, come, ad esempio, la mancanza di un'adeguata cooperazione tra gli Stati europei in tema di politica estera e sicurezza comune. Ha poi voluto ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera politica, dal momento in cui maturò l'idea della sua discesa in campo nel 1993 fino alla fondazione di Forza Italia e alla vittoria alle elezioni, rappresentando, ancora oggi, la continuità delle tradizioni liberali, cristiane, garantiste, europeiste e atlantiste.

 

Inoltre, ha sottolineato il ruolo propositivo e leale di Forza Italia all'interno della maggioranza e del governo Meloni di cui ha elogiato i risultati raggiunti in pochi mesi. È stata bella la sua definizione di Forza Italia quale "religione laica", una religione della libertà, del cuore e della mente, un impegno verso sé stessi, i propri figli e gli italiani. A riguardo non è mancata una esortazione a tutti i membri del partito a continuare con convinzione, entusiasmo e passione, affermando che nessuno potrà sconfiggerli e che gli italiani li considereranno i "loro santi laici".

 

Il presidente Berlusconi ha concluso il suo discorso con un forte attacco al comunismo, sottolineando le conseguenze disastrose dei regimi comunisti nel corso della storia e ribadendo come fare politica oggi significhi battersi per i valori, la libertà, i figli e il futuro del Paese.

 

 Durante i venti minuti di discorso, Berlusconi ha ricevuto sedici volte applausi calorosi dalla platea. La convention di Milano, con la partecipazione di tutti i ministri e i vertici di Forza Italia, è stata un’occasione per rafforzare l'orgoglio di appartenere a Forza Italia, ma, soprattutto, per dimostrare che con il presidente Silvio Berlusconi siamo la vera forza dell’Italia.

 

Link con l’intervento integrale del presidente Berlusconi: https://www.facebook.com/watch/?v=170252242646306

 

 

ELEZIONI EUROPEE: IL 6-9 GIUGNO 2024 RAFFORZIAMO LA CREDIBILITÀ E L’AUTOREVOLEZZA DELL’ITALIA E DELL’UE

ELEZIONI EUROPEE: IL 6-9 GIUGNO 2024 RAFFORZIAMO LA CREDIBILITÀ E L’AUTOREVOLEZZA DELL’ITALIA E DELL’UE

Le prossime elezioni del Parlamento europeo, previste dal 6 al 9 giugno (in Italia domenica 9), saranno un appuntamento importante per l'Italia e l'Europa da cui uscire più forti e credibili per confrontarsi con le molte sfide che ci attendono.

Ogni elezione rappresenta sempre un momento cruciale perché offre a tutti i cittadini l'opportunità di decidere la direzione politica per il nostro futuro. Queste elezioni hanno un’importanza particolare perché si collocano in un momento importante nella storia dell'UE in cui alle evidenti crisi geopolitiche, si uniscono sfide importanti, preoccupazioni e aspettative dei cittadini europei. Le recenti emergenze come la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno aumentato la consapevolezza dei cittadini sull'importanza dell'Europa, delle sue opportunità e delle sue potenzialità. La Conferenza sul Futuro dell'Europa è un chiaro segnale di come i cittadini desiderino vedere un'Europa diversa, più ambiziosa, determinata e concreta.

È importante comprendere il valore di queste elezioni europee per poi garantire che quel voto renda l'Italia protagonista e sempre più forte. Dobbiamo evitare gli errori del passato che hanno trasformato le elezioni europee in un test per valutare la forza e il gradimento dei partiti nazionali.

A questo proposito, è doveroso ricordare che Forza Italia a Bruxelles è l’unico partito del centrodestra italiano a far parte del Partito Popolare Europeo, il gruppo politico più grande in Europa, e ha consolidato la sua credibilità in quanto forza politica moderata, liberale, europeista e atlantista che dovrà continuare nel suo costante impegno per proporre soluzioni concrete sui vari temi in discussione. Il nostro obiettivo è dare all'Italia una voce più forte in Europa e svolgere un ruolo determinante nel perseguire una necessaria transizione verde e digitale basata su approcci pragmatici anziché ideologici.

Bisogna impegnarsi per costruire un nuovo patto sull'immigrazione che dimostri una vera solidarietà tra tutti gli Stati membri. Sarà fondamentale anche lavorare per ottenere un patto di stabilità economica che favorisca la crescita degli Stati così come è necessario procedere alla revisione dei Trattati al fine di rendere l'Europa più credibile, flessibile e concreta.

Come presidente della Commissione Affari Costituzionali, in vista delle elezioni, sto guidando i lavori per le riforme istituzionali per migliorare il funzionamento dell'Ue, avvicinando i cittadini e rafforzando il ruolo geopolitico europeo a livello mondiale. L'Ue dovrà dimostrare maggiormente la sua capacità di adattarsi e di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Sarà fondamentale quindi lavorare per riconquistare la fiducia dei cittadini e contribuire tutti, ognuno a suo modo, a costruire un'Europa forte e unita, in grado di affrontare le sfide globali, rafforzare l’identità europea e promuovere il benessere dei cittadini. Alle prossime elezioni europee gli italiani avranno l'opportunità di scegliere chi li rappresenterà in Europa in maniera tale che l'Italia non sia isolata, ma sempre più integrata con gli altri Paesi e diventi un punto di riferimento nei processi decisionali che influenzeranno il futuro dei cittadini italiani e delle imprese del Paese.

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

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CALANO LE AZIENDE AGRICOLE: L’EUROPA REAGISCA

CALANO LE AZIENDE AGRICOLE: L’EUROPA REAGISCA

Gran parte delle imprese agricole europee sta attraversando un momento di grande difficoltà e di incertezza generata dal mutamento dello scenario socio-politico-economico. Mi ha colpito un recente rapporto dell’Eurostat in cui si manifestava come in Europa ci sia stato un vertiginoso calo delle aziende agricole: 5,3 milioni in meno, dal 2005 al 2020, con un crollo del -37%. Un dato tutt’altro che roseo e che mette in luce tutte le difficoltà di fondo che, a mio avviso, nemmeno la PAC riuscirà a recuperare.
Per questo motivo con i colleghi del PPE più volte abbiamo sollecitato alla Commissione europea un’integrazione del quadro finanziario 2021/2027 con maggiori risorse destinate all’agricoltura per far fronte alle tante e sopravvenute difficoltà. La cosa più allarmante, infatti, è che i numeri emersi dal rapporto Eurostat si fermano alla fine della prima fase pandemica e non prendono in esame le conseguenze della guerra in Ucraina, con i conseguenti aumenti dell’energia e delle materie prime, nonché gli stravolgimenti climatici degli ultimi due anni con il 2022 che è stato uno degli anni più caldi in assoluto nel mondo.
In Europa più di una impresa su dieci è attiva in agricoltura e si tratta di realtà che, oltre a svolgere un ruolo economico, hanno anche un impatto positivo sull’ambiente e sulla conservazione dei territori messi a rischio dalla crisi, dagli effetti della guerra e dei cambiamenti climatici. L’attuale scenario complica soprattutto le aspettative delle aziende agricole per il futuro e l’Europa deve trovare la forza ed il coraggio di rispondere in maniera concreta e risolutiva.

I GIOVANI IN EUROPA: LA MIA ESPERIENZA GRAZIE ALL’ON. SALVATORE DE MEO (di Giulia Antigiovanni)

I GIOVANI IN EUROPA: LA MIA ESPERIENZA GRAZIE ALL’ON. SALVATORE DE MEO (di Giulia Antigiovanni)

Ho avuto modo di conoscere l’on. Salvatore De Meo durante il periodo di campagna elettorale a Formia, la mia città, prima delle ultime elezioni comunali. Sono rimasta subito colpita dalla sua sincera volontà di far avvicinare noi giovani alla politica e alle istituzioni proponendo lodevoli iniziative come seminari, workshop e corsi di formazione. In un'Italia dove manca la consapevolezza di tutte le opportunità che l’Europa offre, soprattutto a noi giovani, trovare una persona che riuscisse a comunicare con passione ed entusiasmo lo spirito europeo è stato per me di grande ispirazione.
Nei vari incontri da lui organizzati con il gruppo di ragazzi a supporto dell’eletto sindaco Gianluca Taddeo, ci ha presentato anche la possibilità di uno stage retribuito presso la sua segreteria a Bruxelles.
Una volta conseguita la mia Laurea triennale in Scienze aziendali, non ho esitato ad inviare il mio curriculum per candidarmi e, dopo vari colloqui con lui e con il suo staff per comprendere la mia motivazione e aderenza con il tirocinio nonché la mia conoscenza della lingua inglese, sono stata selezionata per questa interessante esperienza.
A distanza di oltre tre mesi trascorsi a Bruxelles, nel cuore delle istituzioni europee, posso certamente dire che questo stage è stato per me un’occasione di grande crescita personale e lavorativa grazie al quale ho finalmente capito che strada intendo percorrere.
Poter intraprendere questo cammino da neo laureata è stato un enorme privilegio al quale purtroppo noi giovani non siamo abituati, ignorando, invece, quanto sia prezioso avere così presto un contatto reale con il mondo del lavoro.
Sin dall’inizio del mio stage ho potuto apprezzare il profondo impegno che l’onorevole Salvatore De Meo mette nello svolgimento del suo ruolo per poter onorare la fiducia che gli elettori hanno riposto in lui e, soprattutto, ho potuto notare e apprezzare la sua costante e dedita attenzione al territorio del suo collegio elettorale composto dalle regioni Lazio, Umbria, Marche e Toscana.
In questi mesi sono stata accolta in un ambiente di lavoro professionale dove mi sono comunque sentita a “casa”, ho supportato la segreteria dell’on. De Meo nei lavori delle sue Commissioni, delle sue interviste, delle tante riunioni in presenza o in remoto con altri colleghi deputati, Associazioni, amministratori locali, diplomatici, funzionari del Parlamento e della Commissione. Ho potuto vivere un’esperienza di un’Europa a 360 gradi, toccando l’Unione europea con mano, comprendendo tutte quelle dinamiche che nessun esame universitario mi aveva mai insegnato e riscoprendo i principi, i valori, l’impegno che un luogo come il Parlamento europeo richiede e merita. Ricordo bene cosa mi ha detto il primo giorno a Bruxelles: “Sii curiosa e prendi tutto quello che puoi da questa breve, ma intensa esperienza”. Sono felice di averlo fatto e di essermi sentita ancora di più una cittadina non solo italiana, ma, soprattutto, europea.

NUOVO REGOLAMENTO UE PER INDICAZIONI DOP E IGP: UN’ULTERIORE BATTAGLIA VINTA A DIFESA DEL MADE IN ITALY

NUOVO REGOLAMENTO UE PER INDICAZIONI DOP E IGP: UN’ULTERIORE BATTAGLIA VINTA A DIFESA DEL MADE IN ITALY

L’Unione Europea tutela la qualità agroalimentare di tutti gli Stati membri attraverso diversi strumenti tra i quali la politica dei marchi di indicazione geografica, in particolare la Dop (Denominazione di Origine Protetta) che indica un prodotto in cui è testimoniata l'origine controllata) e l’Igp (Indicazione Geografica Protetta) che identifica un prodotto originario di una specifica area geografica che ne influenza la qualità, la reputazione o altre caratteristiche ed in cui avviene almeno una delle fasi della sua produzione.
Per rafforzare la tutela delle produzioni di qualità, il 20 aprile scorso abbiamo approvato all’unanimità in Commissione Agricoltura al Parlamento europeo il nuovo Regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp con lo scopo di avere norme migliori per la tutela dei prodotti identificati per caratteristiche, reputazione e luogo di produzione. Tra le novità, per esempio, si prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale.
Inoltre, con il nuovo regolamento non si potrà più sfruttare la reputazione delle Indicazioni Geografiche nazionali o registrarle in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. In questo modo viene garantita la protezione di prodotti italiani come il prosecco, la mozzarella e il Parmigiano Reggiano riconosciuti in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza e qualità italiana.
Considerato che l’Italia è il primo stato europeo per prodotti registrati come Dop e Igp, le nuove norme rappresentano sicuramente un’ulteriore battaglia vinta a difesa del “Made in Italy” e delle nostre eccellenze agroalimentari. A riguardo, ho apprezzato il nostro ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha ringraziato me e tutti i deputati europei italiani componenti della commissione AGRI per il lavoro svolto e l’impegno nel proteggere i nostri prodotti di qualità dal preoccupante e diffuso fenomeno dell’Italian Sounding che sottrae centinaia di miliardi alla nostra economia.

TUTELARE IL MIELE EUROPEO SIGNIFICA TUTELARE PRODUTTORI E CONSUMATORI

TUTELARE IL MIELE EUROPEO SIGNIFICA TUTELARE PRODUTTORI E CONSUMATORI

L'UE è il secondo produttore di miele a livello mondiale dopo la Cina, l’Italia uno dei suoi maggiori produttori. Nel mese di aprile la Commissione europea ha aggiornato le norme sulla commercializzazione dei prodotti agroalimentari con l’ambizioso obiettivo di aiutare i consumatori a fare scelte oculate per una dieta più sana e contribuire a prevenire gli sprechi alimentari.
Pur sottolineando come le norme di commercializzazione europee abbiano anche la funzione di garantire la qualità dei prodotti, la tutela dei consumatori e la coerenza delle regole all'interno del mercato europeo e prendendo atto di queste nuove norme, ho voluto mettere in evidenza come però non sia stata considerata l'emergenza di dover tutelare alcuni di questi prodotti come, ad esempio, il miele. Bisogna sottolineare, infatti, che tra le tante frodi alimentari molte riguardano proprio il miele per il quale, secondo uno studio condotto da Ue e Stati membri, oltre il 46% di quello importato da Paesi extra Ue è sospetto di frode. Tante sono le pratiche sleali di cui sono vittime sia i produttori onesti che i consumatori ignari di ciò che realmente acquistano.
Inoltre, nei prossimi anni si potrebbe addirittura perdere un terzo degli alveari a causa dei cambiamenti climatici che stanno colpendo pesantemente la produzione. La situazione è molto preoccupante e c’è bisogno di una risposta rapida da parte dell'Ue, ma soprattutto risolutiva.
Il miele europeo e in particolare quello italiano necessita di essere maggiormente tutelato. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo che ci sia un'indicazione precisa della percentuale della miscela di origine, soprattutto del Paese di origine, perchè proprio questo permetterà di evitare delle frodi, ma anche di evitare un ulteriore danno nei confronti dei nostri consumatori e, soprattutto, dei produttori europei.

EMERGENZA IMMIGRAZIONE: SOLIDARIETÀ EUROPEA SOLO ANNUNCIATA E MAI PRATICATA

EMERGENZA IMMIGRAZIONE: SOLIDARIETÀ EUROPEA SOLO ANNUNCIATA E MAI PRATICATA

Proteggere non i confini nazionali ma quelli europei: dovrebbe essere questo l’imperativo per l’UE. Lo stesso presidente e capogruppo del PPE, Manfred Weber, ha dichiarato che sulle migrazioni servono misure concrete di solidarietà verso tutti quei Paesi che, come l’Italia, si trovano costantemente, da soli, a gestire un’emergenza che, invece, deve vedere tutti gli Stati impegnati con azioni concrete e corrispondenti alla gravità della situazione.
Ancora una volta, durante la plenaria di aprile a Strasburgo, nel corso del dibattito richiesto dal PPE inerente la necessità di una solidarietà europea per salvare vite nel Mediterraneo e, in particolare, in Italia, ho ribadito come tante, troppe volte, proprio durante la plenaria abbiamo discusso di immigrazione ed ogni volta la parola più usata, anzi abusata, è stata “solidarietà” che purtroppo, dobbiamo prenderne atto, viene solo annunciata ma mai realmente praticata.
È un dato oggettivo che solo alcuni Stati, tra cui l’Italia, sono impegnati nella difficile gestione dei flussi migratori, salvando migliaia e migliaia di vite al di là delle speculazioni o delle polemiche politiche del momento. Il tempo e le disgrazie hanno dimostrato però come nessuno può farcela da solo, compresa l’Italia, nonostante tutti i suoi sforzi.
Non ci si può sorprendere né tanto meno agitare se l’Italia, o altri Stati, alle prese con una situazione destinata ad aumentare nei prossimi mesi, prenda provvedimenti propri con cui intende solamente dare regole certe alla gestione dei flussi migratori.
Se non si vuole questo, proviamo allora a dare una scossa vera alla nostra Europa e interveniamo con soluzioni comuni e concrete: rafforziamo, per esempio, le procedure di verifica alle frontiere, favoriamo accordi di cooperazione con i Paesi di origine, sia per contenere le partenze che per garantire il rimpatrio di chi non ha titolo, ma, soprattutto, proviamo a subordinare l’accesso ai fondi europei non solo allo stato di diritto ma anche ad una ricollocazione obbligatoria di chi arriva dagli Stati di frontiera.
Ho voluto concludere il mio intervento mettendo in evidenza come l’Europa, impegnata in tante sfide ambiziose come quella della transizione energetica, climatica, digitale e sui diritti umani, sembra tuttavia non rendersi conto che tra queste deve esserci, in modo prioritario, anche l’emergenza immigrazione anche per contenere quel sentimento anti europeo che rischia di prendere il sopravvento in previsione delle prossime elezioni europee 2024. Ciò permette di lasciare anche spazio a soluzioni estreme che, purtroppo, potrebbero sembrare l’unica risposta all’immobilismo dell’Unione europea.

BLUE FORUM: IL MARE COME UNA RISORSA DI TUTTI E PER TUTTI

BLUE FORUM: IL MARE COME UNA RISORSA DI TUTTI E PER TUTTI

L’Economia del mare è una risorsa che genera ricchezza, occupazione e innovazione unendo settori e tradizioni diversi in un tessuto imprenditoriale diffuso che può essere una leva straordinaria per il rilancio di tutti i Paesi membri secondo un modello collaborativo e sostenibile.
Nella consapevolezza delle potenzialità correlate all’economia del mare, anche quest’anno la Camera di Commercio di Frosinone e Latina e Assonautica-Unioncamere hanno organizzato il 2° Blue Forum dal titolo “Italia Nazione di Mare” che si terrà nel golfo di Gaeta dal 25 al 27 maggio prossimo. L’evento ha ottenuto anche il patrocinio del Parlamento europeo presso il quale, su mio invito, il Presidente della citata Camera di Commercio, Giovanni Acampora, si è recato per incontrare e ringraziare la Presidente Roberta Metsola per la sua attenzione e sensibilità al tema proposto.
In occasione dell’incontro con la Metsola abbiamo avuto modo di confrontarci sulla Blue Economy in un “un’ottica europea” in cui tutti gli Stati membri, e soprattutto quelli del Mediterraneo, possano mettersi nella condizione di collaborare insieme per sviluppare un approccio comune all’economia del mare in coerenza con le direttive del Green Deal europeo prendendo atto delle potenzialità di una risorsa di tutti e per tutti.
Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione di Gaeta ho voluto porre l’accento su come il Blue Forum italiano possa diventare lo strumento migliore per vincere la sfida climatica alla quale siamo chiamati. L’economia del mare, infatti, offre grandi opportunità, ma ha bisogno di un’agenda sostenibile dove far convivere sviluppo economico e tutela delle biodiversità.
Sempre durante la conferenza di presentazione, il Presidente Acampora ha sottolineato che: “Il valore aggiunto dell’economia blu tende a crescere, come testimonia il nostro nuovo Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare. Il Documento rappresenta un osservatorio permanente di riferimento nazionale ed è riconosciuto come una tra le best practice europee. Ciò a testimonianza del fatto che noi, da sempre, abbiamo creduto nell’importanza dell’Economia del Mare e, anche da Bruxelles, confermiamo il nostro impegno”.
L’Europa deve continuare a credere nell’importanza dell’economia del mare e confermare il suo impegno in tal senso. Il mio auspicio è che il Summit Blue Forum Italia Network diventi sempre più un importante appuntamento internazionale capace di coinvolgere tutti gli Stati e i principali attori del settore del Mediterraneo.
L’appuntamento per tutti è a Gaeta dal 25 al 27 maggio prossimi.

REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI: RIUTILIZZO VA BENE MA DOVE È POSSIBILE

REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI: RIUTILIZZO VA BENE MA DOVE È POSSIBILE

La proposta di Regolamento Ue sugli imballaggi punta a ridurre la quantità di imballaggi e, di conseguenza, dei relativi rifiuti.
Pur volendo condividere, in linea generale, la finalità della proposta del nuovo Regolamento, rappresento una forte preoccupazione sull’impatto che questo avrà su alcuni settori e, soprattutto, su quello agroalimentare, in particolare sui prodotti ortofrutticoli freschi e deperibili. In qualità di relatore della commissione AGRI, chiamata ad esprimere un suo parere alla competente commissione ENVI, nella presentazione della bozza di parere, ho voluto sottolineare come l’Europa con questo Regolamento spinga e costringa il sistema produttivo industriale verso il “riutilizzo” degli imballaggi ignorando tutti gli investimenti sostenuti anche dai fondi europei, compreso il PNRR, che negli ultimi anni hanno fatto del sistema del “riciclo”, soprattutto in Italia, un modello virtuoso di sostenibilità ambientale. Gli imballaggi svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la qualità dei prodotti alimentari e nell’ortofrutta garantiscono al consumatore un migliore accesso, incoraggiandone il consumo e contribuendo ad abitudini nutrizionali sane.
Gli imballaggi usati nel settore agroalimentare hanno una funzione specifica in ragione della delicata natura dei prodotti che contengono ed è per questo che credo sia necessario apportare i necessari correttivi evitando ripercussioni negative su tutti gli operatori della filiera, sui prodotti, sulla loro salubrità e tracciabilità nonché sulle politiche di riduzione degli scarti alimentari. Il sistema del “riutilizzo” degli imballaggi se può essere ottimale per alcuni settori o prodotti non lo è assolutamente per il settore agroalimentare e, in particolare, per quello ortofrutticolo dove significherebbe tornare indietro di decenni rispetto ad una logistica ormai strutturata sugli imballaggi riciclati e la raccolta differenziata.
Gli obiettivi di “riutilizzo” fissati nel Regolamento, inoltre, non considerano il consequenziale aumento dei consumi di energia e di acqua, una risorsa preziosa la cui scarsità rischia di mettere in difficoltà la sicurezza e l’autonomia produttiva e alimentare europea. Per queste motivazioni, nei prossimi mesi, insieme alla delegazione di Forza Italia a Bruxelles, insisterò per sostenere le ragioni di una serie di emendamenti al fine di evitare che la proposta di Regolamento si trasformi in un pesante contraccolpo al sistema industriale italiano e agli stessi consumatori.

MILANO 5 – 6 MAGGIO: FORZA ITALIA, LA FORZA DELL’ITALIA

MILANO 5 – 6 MAGGIO: FORZA ITALIA, LA FORZA DELL’ITALIA

Nelle elezioni dello scorso 25 settembre gli italiani hanno scelto un Governo con una visione ambiziosa ma pragmatica. Il centrodestra ha vinto perché ha dimostrato di avere una linea affidabile e coerente rispetto alle esigenze dei cittadini, dei territori e delle imprese. In questa vittoria del centro destra Forza Italia è stata determinante e, in questi primi sei mesi di governo, sta continuando ad esserlo con la sua identità liberale e moderata con cui il Governo sta iniziando ad esprimere il suo ruolo sia a livello europeo che a livello mondiale. La risposta positiva che viene dai sondaggi ne è la piena conferma con una crescita costante a significare come gli italiani sappiano riconoscere e premiare la serietà e la credibilità dimostrate da Forza Italia al governo del Paese.
Per condividere e raccontare i nostri primi 6 mesi di “Buon Governo” saremo tutti a Milano il 5 e il 6 maggio per la manifestazione nazionale "La forza dell'Italia" con la quale intendiamo innanzitutto far sentire al Presidente Silvio Berlusconi la nostra calorosa vicinanza, ma, soprattutto, la nostra convinta partecipazione al suo straordinario progetto politico di libertà. Sarà un importante momento di incontro e confronto con eletti, dirigenti, attivisti e simpatizzanti per parlare di economia, lavoro, politica estera, riforme, ambiente, pubblica amministrazione, giovani e tanti altri temi con cui preparare al meglio le prossime sfide che ci attendono a livello locale, ma anche nazionale ed europeo. “La Forza dell’Italia”, con la partecipazione di Roberta Metsola, Manfred Weber e Tono Lopez, sarà anche occasione per evidenziare come Forza Italia sia l'unico partito del centro destra italiano aderente al Partito Popolare Europeo che rappresenta, coerentemente alla sua storia, la sua vera natura liberale, moderata, europeista e atlantista.
La Forza dell’Italia è Forza Italia!

FAMIGLIE ARCOBALENO, UNA POLEMICA TUTTA DI SINISTRA

FAMIGLIE ARCOBALENO, UNA POLEMICA TUTTA DI SINISTRA

Nelle scorse settimane il Prefetto di Milano, preso atto di un vuoto normativo e alla luce di una sentenza della Corte di Cassazione, con una circolare esplicativa, ha invitato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a non procedere alla registrazione dei bambini di coppie omogenitoriali.

Questo il fatto da cui la sinistra italiana, in primis il PD post congresso Schlein, nonostante negli ultimi 10 anni sia stato al Governo e avrebbe potuto colmare questo vuoto normativo, ha iniziato la sua campagna demagogica a favore dei diritti dei bambini di coppie omogenitoriali con manifestazioni in piazza, animando i dibattiti televisivi e rimproverando ad un governo definito di “estrema destra” ogni tipo di responsabilità senza mai riconoscere che è stato semplicemente chiesto ad un sindaco di attenersi alle leggi esistenti.

Fin qui tutto nella logica ordinaria del dibattito politico nazionale dove è facile perdere il senso della realtà e concentrare l’attenzione su temi non sempre corrispondenti alle vere esigenze e priorità del Paese.
La sorpresa è stata quando la sinistra europea, sollecitata da quella italiana, il 29 marzo scorso, durante la mini plenaria di Bruxelles, ha chiesto al Parlamento europeo di modificare l’ordine del giorno dei lavori ed inserire un dibattito specifico, senza risoluzione e senza voto quindi senza alcun testo da indirizzare alla Commissione e al Consiglio, sul caso dell’Italia che stava negando i diritti ai bambini delle famiglie cosidette “arcobaleno”.

A nulla è valso il tentativo del gruppo PPE, di cui Forza Italia fa parte, di chiedere un dibattito generale, senza alcun riferimento all’Italia, su un tema importante al quale la stessa Europa sta ponendo attenzione con la proposta di un “certificato di filiazione” che però, al momento, non ha visto la condivisione di tutti gli Stati membri perché è una materia di competenza nazionale e bisogna quindi procedere con una armonizzazione delle varie legislazioni.

Al contrario, la sinistra italiana ed europea, nonostante tante volte tutti i gruppi politici abbiano in passato sottolineato l’importanza di non trasferire a Bruxelles i dibattiti e le polemiche nazionali, ha voluto insistere per “condannare” il governo italiano, ripetutamente appellato di “estrema destra”, reo di aver osato chiedere ad un sindaco di sinistra di non fare atti amministrativi non previsti dalla normativa vigente.

Non solo, il gruppo politico Renew, di cui fanno parte i rappresentanti di Renzi e Calenda, ha anche presentato un emendamento ad un testo di una relazione sullo stato di diritto, su cui era stato già raggiunto un compromesso di voto, con cui si chiedeva al Parlamento europeo di condannare l’atteggiamento dell’Italia che avrebbe negato i diritti dei bambini di coppie omogenitoriali esprimendo preoccupazione per il fatto che la decisione del governo italiano avesse potuto rappresentare un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+, invitandolo, di conseguenza, a revocare immediatamente la sua decisione.
È chiaro che come Forza Italia non solo abbiamo votato contro l’emendamento, ma anche contro l’intera relazione che è risultata, a nostro avviso, non appropriata.

Nel dibattito che si è tenuto poi nella tarda sera e in un'aula completamente deserta (eravamo non più di 15 deputati su 705), non ho potuto fare a meno di esprimere il forte disappunto e la meraviglia di come la sinistra, italiana ed europea, stava utilizzando il Parlamento europeo per strumentalizzare una questione nazionale su cui proprio il Parlamento europeo ha il dovere di favorire il dialogo e non la divisione.

Io credo, infatti, che il tema della omogenitorialità e delle famiglie “arcobaleno” sia senza dubbio delicato e sensibile, motivo per cui doveva e deve essere affrontato in maniera diversa, in un confronto partecipato da tutti e non da pochi, in cui ognuno abbia la libertà di poter esprimere la propria posizione, senza pregiudizio. Certo non può essere un semplice e solo dibattito a far convergere le varie posizioni, ma a Bruxelles l’altro giorno si è purtroppo scelta la strada di cavalcare l’onda dell’emotività nazionale, alimentando le tifoserie e le divisioni, perdendo l’occasione per fare un concreto passo in avanti con una discussione costruttiva da cui si sarebbe dovuto prendere consapevolezza della mancanza di una normativa armonizzata in tutti gli Stati per poter realmente dare una risposta alle famiglie “arcobaleno”.

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

Qui potrai guardare tutte le mie interviste, i miei interventi al Parlamento europeo a Bruxelles, in plenaria a Strasburgo e nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche. Potrai, inoltre, ascoltare i miei podcast e leggere la rassegna stampa con gli articoli di giornale che mi riguardano.

INTERVENTI / INTERVISTE

WEB

GIORNALI

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: BISOGNA ESSERE PRAGMATICI E NON IDEOLOGICI

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: BISOGNA ESSERE PRAGMATICI E NON IDEOLOGICI

Il Parlamento europeo ha approvato il 14 marzo scorso la direttiva sulle case green che prevede il miglioramento della classe energetica degli edifici a partire dal 2030 al fine di ridurre le emissioni e contribuire alla neutralità climatica.

Io ho votato contro, unitamente alla delegazione di Forza Italia e tanti altri colleghi italiani e stranieri, perché credo che, anche in questo caso, l’Europa voglia raggiungere obiettivi condivisibili sbagliando la modalità e la tempistica.

La forte preoccupazione, espressa soprattutto in Italia, infatti, nasce dal fatto che, in assenza di risorse finanziarie e di sostegni pubblici, molti proprietari non riusciranno ad adeguare le proprie abitazioni entro la scadenza prevista con una contestuale svalutazione del valore immobiliare. Forza Italia considera la casa un bene “sacro” che non può essere messo in discussione dopo i sacrifici che la stragrande maggioranza dei cittadini ha fatto per realizzarla o comprarla. Non possiamo accettare un provvedimento della Commissione che, per quanto migliorato dal Parlamento e dal Consiglio, rischia di trasformarsi in una vera e propria patrimoniale sulla casa.

Il dibattito a Strasburgo ed il successivo voto, dove in molti siamo stati contrari o astenuti, dimostra che questa Direttiva, così come la decisione di produrre solo auto elettriche dal 2035, sta facendo degenerare il dibattito europeo su alcuni temi importanti, come quello ambientale, in uno scontro ideologico che rischia di affossare obiettivi ambiziosi che possono, invece, essere raggiunti con la massima condivisione e con un senso pratico che, purtroppo, sta mancando.

Mi auguro che i Governi degli Stati membri riescano a far prevalere una responsabilità pragmatica che non significa rinunciare alla lotta ai cambiamenti climatici, ma significa esprimere una sensibilità ambientale che abbia anche una declinazione ed una sostenibilità sociale ed economica.

IMMIGRAZIONE: L’UE ORA PASSI AI FATTI

IMMIGRAZIONE: L’UE ORA PASSI AI FATTI

Nella plenaria di novembre avevo espressamente esortato la Commissione europea e il Consiglio europeo a presentare una proposta concreta per impedire l’immigrazione illegale, il traffico di esseri umani e l’ennesima strage di morti in mare. Durante la plenaria di marzo a Strasburgo abbiamo, invece, affrontato il terzo dibattito, negli ultimi tre mesi, sul tema dell’immigrazione senza che nulla sia cambiato. Un tema drammaticamente attuale su cui però, incredibilmente, si continua a parlare senza riuscire a trovare una soluzione comune. Durante il mio intervento davanti l’emiciclo, ho posto ai presenti proprio questa domanda: vale la pena continuare a discutere in aula se poi non c’è qualcuno che prenda in considerazione le nostre posizioni e, soprattutto, non dia seguito concretamente a ciò che il Parlamento ha più volte espresso?

Il naufragio di Cutro, l’ultima terribile disgrazia di un elenco che continua tristemente e quotidianamente ad allungarsi, ha sconvolto tutti profondamente ma, ancora una volta, l’Italia è stata resa, ingiustamente, protagonista di questa tragedia.

Come ho ribadito più volte quella di Cutro non è una tragedia italiana, è una tragedia europea. Così come non esiste un’emergenza migratoria in Italia, ma esiste un’emergenza migratoria in Europa e l’Europa deve intervenire, non solo continuare a discutere.

In questi ultimi giorni ho molto apprezzato il presidente del Consiglio Meloni che, oltra a porre il tema immigrazione al centro del Consiglio europeo, per la prima volta è riuscita a far prendere consapevolezza a tutti i Governi europei che l’Italia c’è e vuole fare la sua parte, ma non può essere sola. Con il dibattito al Consiglio europeo, infatti, sono stati fatti passi in avanti.

La mia speranza però è che adesso, più che mai, si comprenda fattivamente quanto sia fondamentale portare avanti una politica unica europea che preveda la solidarietà vera e indiscussa tra tutti gli Stati membri, il divieto ai trafficanti di esseri umani di gestire i flussi migratori e un nuovo patto per l’immigrazione che rafforzi la cooperazione con i Paesi di origine garantendo una migrazione legale che possa essere realmente accolta ed integrata.

Ora non ci sono più scuse altrimenti le prossime disgrazie in mare avranno un unico colpevole: l’Unione europea e la sua negligenza.

DISABILITA’ È SINONIMO DI INCLUSIVITA’: IL MIO INCONTRO CON IL MINISTRO LOCATELLI

DISABILITA’ È SINONIMO DI INCLUSIVITA’: IL MIO INCONTRO CON IL MINISTRO LOCATELLI

Vivere con una disabilità significa avere bisogni diversi e spesso non essere capiti; significa a volte rinunciare a frequentare con regolarità la scuola, rinunciare a poter girare liberamente per le nostre città, tante volte significa anche non poter avere un lavoro e non riuscire a condurre una vita sociale liberamente. Essere disabili oggi, in Italia come in Europa, significa, in definitiva, essere costretti ad imparare a rinunciare, a limitarsi, quasi a rassegnarsi. Tempo fa lessi un’intervista fatta ad un ragazzo con la sindrome di Down nella quale disse una frase che mi colpì molto: “Non ci sono scuse accettabili per non essere inclusivi”. Nella sua semplicità, la dirompente verità di chi merita e deve essere punto di forza e non di debolezza della nostra società.

Il 2 marzo scorso, in qualità di membro dell’Intergruppo "Disabilità", ho avuto il piacere di incontrare e di potermi confrontare con il ministro italiano per le disabilità, Alessandra Locatelli. Durante il nostro colloquio, ho voluto esprimere la mia soddisfazione per il riconoscimento di uno specifico ministero da parte del nostro Governo che, in tal modo, ha fattivamente mostrato reale interesse verso il mondo della disabilità. Un primo passo significativo, ma, come ho detto anche al ministro Locatelli, c’è ancora molto da lavorare sulla formazione di una cultura e di un’opinione pubblica che non consideri le differenze un elemento di debolezza. Nella mia lunga esperienza di amministratore locale come sindaco della città di Fondi (Lt), ho potuto constatare concretamente e direttamente le difficoltà, ma anche le buone pratiche, registrate nelle politiche sulla disabilità che fanno dell’Italia un modello virtuoso rispetto a molti altri Stati in cui la legislazione è carente e le relative azioni o misure di sostegno insufficienti.

Recentemente il Parlamento europeo ha condiviso la proposta della Commissione di realizzare un Centro di accessibilità proprio per monitorare il diverso stato di attuazione delle politiche di accessibilità nei vari Paesi al fine di poterle integrare ed armonizzare. Il dibattito europeo è sicuramente attento alle tematiche della disabilità, ma non è sufficiente a trasformarsi poi in azioni concrete nei singoli Stati membri. L’incontro con il ministro Locatelli ha rappresentato per me l’opportunità di evidenziare l’importanza degli Enti locali nell’attuazione delle politiche sociali in quanto soggetti più vicini alle esigenze, in grado quindi di fare una analisi accurata e immediata del fabbisogno considerando che la disabilità, in questi anni, ha subìto dei cambiamenti e va individuata in tutte le sue declinazioni.

Con il ministro Locatelli ho voluto porre l’attenzione anche su due temi: i programmi “dopo di noi” ai quali bisogna dare concretezza con maggiori investimenti e la necessità di integrare la formazione di insegnanti ed educatori perché possano sempre più favorire l’inclusione, soprattutto dei ragazzi disabili, nella quotidianità.

EMISSIONI DI CO₂: IMPORTANTE CALCOLARE BENE I RISCHI DI UNO STOP IMPROVVISO AI MOTORI DIESEL E BENZINA

EMISSIONI DI CO₂: IMPORTANTE CALCOLARE BENE I RISCHI DI UNO STOP IMPROVVISO AI MOTORI DIESEL E BENZINA

Con l’intenzione di aprire la strada alla neutralità carbonica, tutelare il pianeta e combattere i cambiamenti climatici, il Parlamento europeo, lo scorso febbraio, dopo un ampio dibattito e con una maggioranza minima, ha votato a favore dello stop ai veicoli inquinanti a benzina e diesel di nuova immatricolazione a partire dal 2035. Come delegazione di Forza Italia, abbiamo votato contro perché siamo convinti che una strategia limitata alla sola produzione di auto elettriche avrà un forte impatto negativo sul sistema produttivo europeo che non è ancora pronto a soddisfare la richiesta di auto elettriche mentre ha sviluppato soluzioni innovative su motori a carburanti alternativi e sostenibili.

La scelta dell’elettrico non rappresenta ovviamente l’unica via per arrivare a zero emissioni e una razionale scelta di neutralità tecnologica, a fronte di obiettivi ambientali condivisi, dovrebbe consentire agli Stati membri di avvalersi di tutte le soluzioni per decarbonizzare il settore dei trasporti tenendo conto anche delle diverse realtà nazionali e con una più graduale pianificazione dei tempi.
Dopo il voto in Parlamento che ha generato un forte dibattito anche nell’opinione pubblica sulla opportunità e l’impatto di questa strategia, in Consiglio europeo si è formata una “minoranza di blocco” tra diversi Paesi, tra cui l’Italia e la Germania, che ne ha momentaneamente sospeso l’approvazione aprendo la possibilità ad una revisione che consideri anche i biocarburanti.

Proprio negli ultimi giorni l’Europa ha trovato un accordo con la Germania che si basa sull’uso degli e-fuel per le automobili aprendo, di fatto, la strada alla nuova immatricolazione dopo il 2035 di veicoli con motori a combustione che utilizzano solo carburanti a emissioni zero. Il 28 marzo scorso, infatti, i ministri dell'Energia dell'Ue hanno approvato un piano per immatricolare auto e furgoni nuovi dal 2035 funzionanti con motori a scoppio usando carburanti sintetici, considerati neutri in termini di emissioni. L’Italia in merito si è astenuta perché, pur apprezzando questa apertura da parte della Commissione, valuta troppo restrittivo il solo uso dei carburanti sintetici escludendo i biocarburanti. Confidiamo in un confronto più approfondito tra gli Stati Membri da cui far nascere la consapevolezza di poter utilizzare anche altre soluzioni per una piena e reale attuazione del principio di neutralità tecnologica.

MORTI SUL LAVORO, OBIETTIVO UE: RIDURLE A ZERO ENTRO IL 2030

MORTI SUL LAVORO, OBIETTIVO UE: RIDURLE A ZERO ENTRO IL 2030

 Sono più di mille i morti sul lavoro in Italia nel 2022: una media di oltre 91 vittime al mese con oltre 22 decessi alla settimana e almeno 3 infortuni mortali al giorno. A leggere questi dati si rimane increduli eppure questa è la triste realtà lavorativa del nostro Paese che, in alcuni casi, punta più al profitto che alle vite umane.
In molte interviste, anche recentemente, ho ribadito quello che vorrei fosse un monito verso chi, con la sua negligenza e con il suo arrivismo, è colpevole di queste morti: “Si deve uscire di casa per andare a lavorare non per andare a morire”.

Il mio pensiero, infatti, va alle tantissime famiglie che hanno visto uscire i loro cari per una normale giornata di lavoro senza vederli più tornare. Giovani lavoratori, mamme e padri di famiglia, figli, amici, genitori: sono queste le persone che perdono la vita andando a compiere il loro dovere ed a contribuire all’economia familiare in un posto dove dovrebbero essere tutelati ed in cui, invece, troppo spesso si va incontro alla morte.

In Europa si continua a lavorare sul miglioramento dell’applicazione delle norme esistenti in merito alla salute e alla sicurezza sul lavoro, anche con l’obiettivo di prevenire le relative malattie correlate a determinati impieghi. Negli scorsi mesi la CES, la Confederazione europea dei sindacati, ha lanciato con un manifesto, sottoscritto anche dal Partito popolare europeo di cui faccio parte, la sua campagna “Zero Death at Work” con il fine di sollecitare l’Unione europea, gli Stati membri, i datori di lavoro e gli stessi lavoratori ad impegnarsi ulteriormente e maggiormente intraprendendo le azioni necessarie per azzerare queste tragedie evitabili.

L’ambizioso obiettivo fissato dalla Ces è quello che tutti auspichiamo: ridurre a zero le morti sul lavoro in Europa entro il 2030. È chiaro che per prevenire con efficacia queste terribili disgrazie, non bastano solo le norme, ma è necessario soprattutto saper investire in formazione e creare una vera cultura della sicurezza del lavoro che deve diventare “genetica” in ognuno di noi.

In attesa che concretamente qualcosa cambi, voglio esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza a tutte le famiglie che quotidianamente vengono colpite da queste tragedie augurandomi fortemente che nessuno più debba morire mentre, con dignità e impegno, compie il proprio lavoro.

L’IMPORTANZA DI SAPER SFRUTTARE LE OPPORTUNITA’ CHEL’EUROPA OFFRE: IL MIO SITO “INSIEME IN EUROPA”

L’IMPORTANZA DI SAPER SFRUTTARE LE OPPORTUNITA’ CHE
L’EUROPA OFFRE: IL MIO SITO “INSIEME IN EUROPA”

L’Italia è tra gli Stati membri che meno utilizza i fondi europei, i principali strumenti finanziari della politica unitaria il cui scopo è proprio quello di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. I fondi europei rappresentano, infatti, una fonte di finanziamento importantissima e, adesso più che mai, sono necessari per recuperare i danni economici e sociali prodotti dalla pandemia e dalla crisi economica. Per renderci conto della grande importanza e delle tantissime opportunità che i fondi europei rappresentano, basti pensare che, proprio lo scorso luglio, la politica di coesione dell'UE ha permesso all'Italia di avere 42,7 miliardi di euro per contribuire alla crescita sostenibile, all'occupazione e alla modernizzazione soprattutto delle regioni meridionali.

Questi fondi strutturali e di investimento sono fondi europei che rappresentano una concreta opportunità per tutti ed è proprio per questo motivo che ho realizzato la mia piattaforma digitale www.insiemeineuropa.it , in collaborazione con il gruppo del Partito popolare europeo, per offrire uno strumento di informazione ed orientamento gratuito sui finanziamenti diretti e indiretti. Il portale può essere consultato di volta in volta oppure, una volta effettuata l’iscrizione ed indicate le aree tematiche di interesse, consente di ricevere, via mail, direttamente e gratuitamente tutte le notifiche dei bandi europei, nazionali e regionali, in pubblicazione o in corso di pubblicazione.

Inoltre, considerato che la lettura di un bando e la presentazione di un progetto spesso richiedono una specifica competenza, per tutti gli iscritti alla piattaforma è previsto anche il supporto di esperti e professionisti della materia.

Io credo che l’Europa non sia mai stata lontana, ma siamo stati spesso noi ad allontanarla dai cittadini evidenziando solo e sempre gli aspetti critici che purtroppo ci sono, ma vanno affrontati per poterli risolvere. Sicuramente, con gli accadimenti degli ultimi anni e le sfide che si è trovata ad affrontare, l’UE è diventata più unita e più forte, ma c’è ancora molto da fare per essere pronti, in maniera ambiziosa, ai tanti obiettivi presenti e futuri. Con “Insieme in Europa” lo possiamo fare.

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA

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INTERVENTI / INTERVISTE

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GIORNALI

GRAZIE AL MINISTRO TAJANI, A ROMA IL SUMMIT INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

GRAZIE AL MINISTRO TAJANI, A ROMA IL SUMMIT INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

Si terrà a Roma dal 24 al 26 luglio prossimo il Summit internazionale “UN Food Systems Stocktaking Moment”, che rappresenterà non solo un momento di discussione sul contrasto all’insicurezza alimentare, ma anche uno scenario universale nel quale presentare progetti e programmi che tutta la filiera agroalimentare del Made in Italy realizza per supportare l’impegno della comunità internazionale. A riguardo, è doveroso esprimere un formale apprezzamento al vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, grazie al quale l’Italia ospiterà questo importante evento mondiale sui sistemi alimentari rimettendosi al centro dello scacchiere della politica estera mondiale.
Ben 193 saranno, infatti, i Paesi membri delle Nazioni Unite presenti e gli interlocutori da tutto il mondo si ritroveranno nella nostra capitale che, in quei giorni, indiscutibilmente, diventerà anche la capitale dell’alimentazione, in una nazione che, ricordiamo, è tra le ispiratrici della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale e immateriale dell'umanità e dall’OMS come regime alimentare ottimale per la nostra salute.
L'obiettivo della manifestazione internazionale sarà di offrire ai Paesi l'opportunità di riferire sui progressi compiuti a livello nazionale dal vertice del 2021, tenutosi a New York, e sui loro contributi al raggiungimento dell'Agenda 2030, in un contesto globale profondamente mutato a causa della pandemia, dei cambiamenti climatici e, non ultimo, del conflitto bellico in Ucraina.
Sarà quindi una grande opportunità di dialogo e confronto sui progressi compiuti dai Paesi membri per raggiungere quelli che sono gli obiettivi racchiusi nell’Agenda, ma soprattutto, per discutere ed elaborare strategie con le quali affrontare la sicurezza alimentare messa a rischio per quasi 3,1 miliardi di persone.

EMISSIONI INDUSTRIALI: LE NUOVE NORME PENALIZZEREBBERO GLI ALLEVAMENTI

EMISSIONI INDUSTRIALI: LE NUOVE NORME PENALIZZEREBBERO GLI ALLEVAMENTI

La nuova proposta della Direttiva europea sulle emissioni industriali, denominata IED, per quanto voglia essere condivisibile per gli obiettivi di sostenibilità proposti, rischia di dare un duro colpo alle filiere produttive zootecniche europee. Se pur riferita alle emissioni industriali, infatti, la proposta di Direttiva intende estendere il suo campo di applicazione anche agli allevamenti zootecnici.
Forza Italia ed il PPE hanno subito espresso perplessità perché le nuove norme risulteranno fortemente penalizzanti soprattutto per i piccoli insediamenti zootecnici in virtù dell'aumento degli oneri amministrativi e per l'inattuabilità delle soglie tanto da determinarne, nella stragrande maggioranza dei casi, la chiusura degli stessi con un danno ad intere filiere produttive, ma, soprattutto, con un contestuale abbandono e degrado delle aree rurali e montane.
Alle nostre preoccupazione si aggiunge il fatto che, alla base della proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, ci sarebbe una valutazione di impatto sulle aziende con dati riferiti al 2016 quindi dati non attuali e non corrispondenti alle varie realtà aziendali che nel frattempo si sono ammodernate riducendo le loro emissioni.
Se tutto venisse confermato, ci troveremmo di fronte ad un forzatura da parte della Commissione europea che sembra non voler comprendere come il complessivo e ambizioso percorso verso il Green Deal, compresa la neutralità climatica con la riduzione delle emissioni di Co2, debba essere fatto con le aziende, soprattutto quelle medie e piccole, e non contro di esse perché gli obiettivi di sostenibilità ambientale, per poter essere raggiunti realmente, devono avere anche una sostenibilità sociale ed economica.

IMMIGRAZIONE: UN PROBLEMA DRAMMATICAMENTE ATTUALE, MA LONTANO DA UNA SOLUZIONE COMUNE

IMMIGRAZIONE: UN PROBLEMA DRAMMATICAMENTE ATTUALE, MA LONTANO DA UNA SOLUZIONE COMUNE

Il naufragio avvenuto sul litorale di Cutro non può e non deve lasciare indifferenti nessuno. L’ennesima tragedia nella quale l’Europa ha la responsabilità di non essere intervenuta concretamente e di continuare a lasciare alcuni Stati, come l’Italia, nell’impossibilità di affrontare e contenere i flussi di migranti e, soprattutto, di fermare i trafficanti di esseri umani.
Nelle scorse settimane, dopo la discussione del Consiglio europeo sulla situazione migratoria, anche in Parlamento abbiamo avuto un importante dibattito nel quale sono intervenuto per ribadire che siamo di fronte ad una sfida europea per la quale è necessaria una risposta concreta ed efficace.
Finchè gli Stati membri continueranno ad apporre logiche nazionali davanti a quelle comunitarie, saremo ben lontani dal trovare una risposta politica e continueremo ad assistere impotenti a ondate di migrazioni che diventeranno, come lo sono state in passato, vere e proprie emergenze.
Ho chiesto al presidente Michel, presente in aula, di farsi portavoce di questo mio ulteriore appello affinché il Consiglio europeo trovi un accordo basato su una reale solidarietà tra Stati e sull’idea che i confini meridionali ed orientali dell’Ue, a differenza di come forse pensa qualcuno, sono confini di tutti gli Stati europei.
È fondamentale lavorare con i Paesi terzi per efficientare i rimpatri e contestualmente rafforzare le frontiere esterne che vanno senza dubbio aiutate per esaminare tempestivamente le domande di asilo. È altresì importante sostenere un codice di condotta per le ONG nelle operazioni di ricerca e salvataggio affinché il diritto internazionale e nazionale venga rispettato. Purtroppo, dal dibattito è emerso che il problema dell’immigrazione, per quanto sia drammaticamente attuale, sembra faccia incredibilmente fatica a trovare una soluzione comune.