On. Salvatore De Meo
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L’emergenza Covid ha portato l’economia globale ad un fermo, creando enormi danni per export ed import in ogni settore. Nelle scorse settimane è stata pubblicata la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei che subiranno i nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump. Purtroppo per l'Italia non ci sono buone notizie, anzi. Questa lista, infatti, coinvolge più della metà dell'export agroalimentare italiano in America, in particolare vino, olio e pasta per un valore complessivo che la Coldiretti stima in 3 miliardi di euro all’anno. Il nostro Made in Italy è già stato duramente compromesso dalla pandemia. Il settore agroalimentare, inoltre, è quello che più di tutti è stato sfruttato e che più di tutti ha necessità di risollevarsi e rinnovarsi. La minaccia degli Stati Uniti arriva quindi come una spada di Damocle in un momento già difficile per tutti. Un danno senza precedenti che colpirebbe soprattutto i prodotti simbolo dell'agroalimentare italiano oltre a ripercuotersi sull'economia stessa di tutti gli Stati membri. L’Europa non può permettere che questo accada: è necessario difendere e tutelare le eccellenze europee e italiane, ma, soprattutto, evitare di cadere in una guerra commerciale USA/UE che non gioverebbe probabilmente a nessuno, anzi favorirebbe altre economie come quella cinese. Per questo motivo come membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, ho presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea in cui esprimo una vera e propria preoccupazione per quanto riguarda tutto il settore agroalimentare europeo, ma, soprattutto, italiano. Nell’interrogazione ho sottolineato come l'annunciata applicazione da parte degli USA di nuovi dazi sia frutto della nota vicenda Airbus/Boeing, a seguito della quale lo scorso anno l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha riscontrato l’esistenza di aiuti di Stato Europei a favore del Consorzio che controlla AirBus, produttore europeo di aeromobili, concorrente del corrispondente produttore americano Boeing, autorizzando l’innalzamento tariffario sull’import di prodotti europei per compensare il danno subito dagli Stati Uniti. A ciò si aggiunga che il Presidente Trump è in piena campagna elettorale e vuole rafforzare il suo slogan: “America First”. Insomma, una pressione oggettivamente preoccupante ed è per questo che ho chiesto alla Commissione Europea come intende supportare nell’immediatezza il settore agroalimentare duramente colpito nonostante non avesse alcun coinvolgimento con la disputa sorta dalla già citata vicenda AirBus, ma soprattutto come intende intervenire per scongiurare una pericolosa “guerra dei dazi” che potrebbe fortemente appesantire la ripartenza economica degli Stati Europei e soprattutto mettere in ginocchio il settore agroalimentare, penalizzando anche molte eccellenze italiane che tutto il mondo ci riconosce.