On. Salvatore De Meo
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Il mio arrivo a Bruxelles

Quelle del 26 maggio 2019 sono state le prime elezioni europee alle quali ho partecipato. La mia candidatura è stata espressa nella lista di Forza Italia, partito nel quale milito dal lontano 2000, per la Circoscrizione Italia centrale (Lazio, Umbria, Toscana e Marche) raccogliendo 22.813 preferenze e arrivando secondo, preceduto solo dal Presidente uscente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

Pur avendo avuto un’esperienza europea essendo stato membro del Comitato delle Regioni, la mia sensazione, appena arrivato al Parlamento, è stata di una forte emozione, ma, soprattutto, quello che si avverte di più, una volta varcata la soglia, è il forte senso di responsabilità e di grande impegno. Sono stato eletto con Forza Italia e ho aderito al Partito Popolare Europeo, il primo partito del Parlamento Europeo. Sono membro effettivo della Commissione Agricoltura (AGRI) e membro supplente della Commissione Mercato Unico e Protezione Consumatori (IMCO), della Commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione, e sul rafforzamento dell'integrità, della trasparenza e della responsabilità al Parlamento europeo (ING2) e della Commissione Industria, Spazio ed Energia (ITRE). Il 17 ottobre 2022 sono stato eletto Presidente della Commissione Affari Costituzionali (AFCO) e faccio parte della Conferenza dei presidenti di Commissione (CPCO).

Il mio impegno al Parlamento europeo è quello di rappresentare l’Italia, le sue imprese e i suoi cittadini, ma anche di dare un contributo ad un necessario processo di rilancio dell’Europa, chiamata ad interpretare maggiormente le esigenze dei suoi cittadini in uno scenario globale in continuo cambiamento. Il Partito Popolare Europeo ha la responsabilità di intervenire in ambito parlamentare e prendere atto di ciò che ha rappresentato in primis la Brexit per il progetto europeo, ma, soprattutto, di ciò che ha rappresentato la pandemia del Covid-19. Il PPE dovrà essere parte integrante di un Parlamento europeo che dovrà continuare a dare il suo prezioso sostegno anche sulle problematiche attuali sempre più preoccupanti, dalla guerra tra Russia ed Ucraina alle criticità riguardanti l’ambiente e l’immigrazione.

L’Unione Europea deve continuare ad affermare maggiormente la sua identità ed autorevolezza, ripartendo dal basso, accorciando le distanze ed acquisendo una dimensione umana e collettiva dove le persone possano essere al centro di questo progetto ambizioso e ancora attuale cambiando i parametri di riferimento che non possono più essere solo economici e tecnici.