On. Salvatore De Meo
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«Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare» questa citazione di Andy Warhol colpisce per la sua attualità. Il 22 aprile abbiamo celebrato la 51esima Giornata della Terra, o Earth day, istituita in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere il nostro pianeta. Questa celebrazione è anche un’occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili, ma anche per sollecitare la ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo che includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate. Mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il nostro rapporto con il pianeta i cui ecosistemi sono sempre più sottopressione e la limitatezza delle risorse non ci permette di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo. Abbiamo tutte le conoscenze scientifiche che ci servono, sappiamo con certezza che le attività umane hanno e stanno avendo effetti deleteri sul nostro pianeta, e sappiamo anche che abbiamo i mezzi per risolvere queste criticità. L'UE favorisce l'innovazione nella produzione e nella lavorazione degli alimenti con progetti di ricerca che hanno elevato la produttività e ridotto l'impatto ambientale ad esempio utilizzando sottoprodotti e prodotti di scarto per produrre energia. L'Europa però deve fare ancora molto per garantire la sostenibilità ambientale e l’economia circolare, la bioeconomia, rafforzando contestualmente la tutela dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.