On. Salvatore De Meo
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Il Green Deal europeo, presentato dalla Commissione l'11 dicembre 2019, fissa l'obiettivo di rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso traguardo, l’Unione Europea ha votato e si è quindi dotata di una legge europea sul clima (European Climate Law) che sancisce in una legislazione vincolante l’impegno dell’UE per la neutralità climatica e l'obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. La legge europea sul clima stabilisce quindi il quadro giuridico ufficiale a cui gli Stati membri dovranno sottostare raggiungendo i risultati intermedi nel 2030 e la definitiva neutralità climatica nel 2050. Per poter concretamente raggiungere questi traguardi, la Commissione europea ha presentato (il 14 luglio) un pacchetto di 13 proposte che dovranno essere discusse dal Parlamento e dal Consiglio e che avranno come obiettivo quello di tradurre le ambizioni europee sul clima in azioni concrete. Questo pacchetto, chiamato Fit-for-55, copre le aree strategiche e di interesse più importanti per la transizione verde: dal settore dei trasporti alla protezione dei suoli ad una maggiore efficienza energetica. Tra le proposte più importanti c’è l’instaurazione di un nuovo fondo sociale per il clima (Social Climate Fund) che servirà a bilanciare i costi aggiuntivi della transizione verde: circa 72,2 miliardi di euro da distribuirsi tra i vari Stati europei. Un altro importante cambiamento è la proposta della Commissione di porre fine in Europa al motore a combustione interna dal 2035. Questo porterà inevitabilmente ad una rapida accelerazione nella produzione di veicoli elettrici e ad una riqualificazione della forza lavoro dell’industria automobilistica. Il regolamento LULUCF (Uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura) si concentrerà, invece, sulla protezione dei suoli e la valorizzazione delle foreste per assorbire circa il 7% delle emissioni di gas serra annuali, in particolare nel settore agricolo e forestale. Queste sono solo alcune delle proposte che il Parlamento europeo sarà chiamato a discutere e votare a partire dal prossimo settembre. Forza Italia ed il Partito Popolare Europeo sono stati tra i primi sostenitori della legge europea sul clima, ma ritengono che il pacchetto Fit-for-55 nella sua “proclamazione roboante” debba essere attentamente analizzato affinché le “aspirazioni verdi” dell’Ue non si traducano in un peso ai danni del nostro sistema produttivo a favore dei Paesi terzi che continueranno a produrre senza particolare restrizioni. Per questo motivo sono convinto che le misure normative a sostegno del clima debbano bilanciarsi con importanti aiuti e sovvenzioni per l’industria, l’agricoltura ed a tutti quei settori che verranno inevitabilmente toccati dalla rivoluzione verde. Solo un bilanciamento di questo genere e il rispetto del principio di sussidiarietà, centrale nel processo decisionale europeo, ci permetterà di non mancare un appuntamento cruciale per la storia ed il futuro, non solo del nostro continente, ma del pianeta intero.