On. Salvatore De Meo
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Lo scorso 11 novembre la Commissione europea ha pubblicato le previsioni economiche autunnali aggiornate per i Paesi dell’Ue e dell’Eurozona, riguardanti il triennio 2021-2023. In un contesto generale di ripresa economica, l’Italia è sicuramente tra i Paesi guida della ripresa in atto. In particolare, dopo una grave recessione del prodotto interno lordo nel 2020 (-8,9%), la nostra economia sta crescendo quest’anno del 6,2%. Per quanto riguarda gli anni 2022 e 2023, inoltre, la Commissione europea prevede che la crescita economica proseguirà consentendo così ai cittadini ed alle imprese italiane di lasciarsi alle spalle il grave lascito economico della pandemia. Altra buona notizia per i cittadini europei è che la Commissione prevede, a seguito di una fisiologica crescita del tasso di disoccupazione per l’anno in corso, una diminuizione nel 2023. In ogni caso, il report della Commissione evidenzia che permangono sulla ripresa rischi al ribasso in caso di possibili evoluzioni negative della pandemia. In tal senso, l’attuale recrudescenza della pandemia ed il peggioramento dei dati relativi ai contagi giornalieri, anche in Italia, sono un importante dato da non sottovalutare che richiede l’adozione di tutte le misure necessarie affinché la nostra economia resti il più possibile aperta. A tali dati previsionali positivi, si è aggiunto recentemente il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, il quale ha dichiarato che la crescita economica attesa per l’anno in corso potrebbe addirittura aumentare. La recente approvazione della manovra finanziaria italiana è un segnale positivo nonostante l’invito a monitorare e contenere la spesa corrente che rimane una criticità strutturale del nostro sistema. È chiaro, in ogni caso, che sulla ripresa economica di medio e lungo termine giocherà un ruolo fondamentale anche la capacità di spesa da parte delle nostre istituzioni dei fondi straordinari che l’Ue metterà a disposizione fino al 2026 nell’ambito del fondo denominato Next Generation EU, ma, da questo punto di vista, credo sia fondamentale che tutti i progetti inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza siano portati a compimento e che i finanziamenti ed i sussidi provenienti dal fondo comunitario siano spesi bene e con celerità. Solo così, infatti, sarà possibile assicurare una ripresa economica duratura ed a lungo termine che assicuri al nostro Paese ed ai suoi cittadini il mantenimento del benessere e la riduzione della disoccupazione oltre che migliori prospettive per i giovani e nuove opportunità per le nostre imprese.