Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di revisione della cosiddetta «direttiva Colazione». Le norme che regolano la composizione, la denominazione, l’etichettatura e la presentazione degli alimenti saranno riviste. L’Ue ha chiesto, infatti, maggiore chiarezza nelle etichette di prodotti da colazione, come marmellate, succhi di frutta o miele. A votare favorevolmente sono stati in 522, contro soltanto 13 no e 65 astenuti. L’obiettivo è quello di dare ai consumatori un’etichetta chiara e completa, indicando il Paese d’origine ma anche la composizione di ogni singolo prodotto.
Sulle etichette sarà indicato il Paese d’origine o di raccolta
Una delle regole principali riguarderà l’indicazione del Paese d’origine. Ad esempio, sull’etichetta del miele sarà riportato lo Stato in cui viene raccolto. Su succhi di frutta, confetture, marmellate, gelatine e puree, bisognerà invece indicare la nazione in cui è stata coltivata la frutta alla base del prodotto. E se questa dovesse provenire da più Stati, bisognerà riportarli tutti «in ordine decrescente in base alla proporzione che rappresentano nel prodotto finale». Inoltre, per quanto riguarda gli zuccheri, bisognerà indicare sui succhi di frutta quali contengono solo quelli naturali e quali sono a «ridotto contenuto di zucchero». Tra le richieste del Parlamento europeo, anche quello di non utilizzare edulcoranti per compensare l’eliminazione degli zuccheri.
La reazione di Coldiretti, FdI, FI, Pd e M5s
In attesa che il Parlamento trovi la forma definitiva della legge, a esultare sono state sia la Coldiretti sia le forze politiche. Il presidente Ettore Prandini ha parlato di «risultato della nostra lunga battaglia per la trasparenza dell’informazione ai consumatori». Dalla politica, a esultare per primi sono stati gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Pietro Fiocchi ed Elisabetta De Blasis: «Un passo importante per tutelare i nostri prodotti e la salute dei consumatori». Stessa linea per Salvatore De Meo e Francesca Peppucci, di Forza Italia: «Viene messo un freno alle frodi alimentari sul miele». Hanno parlato di «impegni di trasparenza rafforzati», invece, Paolo De Castro e Camilla Laureti del Pd. Mentre Sabrina Pignedoli, del Movimento 5 stelle, ha dichiarato: «Il consumatore deve essere consapevole dei propri acquisti».
Fonte: lettera43.it