On. Salvatore De Meo
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Potremmo cominciare con Beatrice che scandisce tre parole: «Job, inclusion, dignity». O con Andrea che per i clienti suona al violino l’Inno alla gioia, lui che non sapeva neppure leggere la musica. O ancora con Leo che ha volato per la prima volta, Simone che ha firmato autografi ed Ale che dice: «Io spero che nel mio futuro e in quello di tutti i giovani ci siano cose belle». E poi con Matteo e Riccardo che, zitti zitti, hanno infornato più di 200 pizze. I ragazzi di PizzAut ieri sono stati in trasferta e Bruxelles: hanno cucinato per il Papa, per il presidente Sergio Mattarella, per forza dovevano arrivare anche al Parlamento europeo, un sogno immaginato quattro anni fa con David Sassoli in visita a Milano, sogno che ha preso forma con tre europarlamentari italiani, Patrizia Toia, Brando Benifei e Giuliano Pisapia.

Loro, con il collega Salvatore De Meo e poi altri di tutti i Paesi dell’Unione, si sono seduti a tavola e, ciliegina sulla torta di una giornata straordinaria, anche la presidente Roberta Metsola è arrivata nel ristorante del Parlamento dove i ragazzi hanno cucinato e servito eletti e funzionari della Ue. Nico Acampora, fondatore di PizzAut, spiega: «Siamo qui per dimostrare che i nostri ragazzi sono cittadini a tutti gli effetti, lavorano e pagano le tasse. Non sono assistiti, non sono destinati a stare chiusi in un centro diurno, non sono un peso per la società».

I due ristoranti brianzoli di PizzAut hanno portato finora all’assunzione a tempo indeterminato di una ventina di ragazzi autistici, mentre altri sono tirocinanti retribuiti in attesa di essere regolarizzati al termine della formazione. «In Italia – prosegue Acampora - una legge impone alle aziende di assumere pro quota persone disabili, ma troppe aziende preferiscono pagare multe invece di rispettare la legge. Servono incentivi fiscali e volontà per diffondere e radicare questa cultura dell’inclusione autentica». Acampora ha annunciato che per garantire nuovi posti di lavoro è appena partito il progetto dei PizzAutoBus: si cercano sponsor per acquistare 107 truck food, uno per ogni provincia d’Italia, da affidare in comodato d’uso ad altrettante associazioni che si occupando di autismo.

Ciascuna di loro potrà formare e assumere 5 persone e se il sogno continua ci saranno altri 500 contratti in tutta Italia. La delegazione di PizzAut, accolta con grande affetto nella sede del Parlamento, è stata accompagnata da genitori, volontari e da sostenitori del progetto, a partire dal vescovo don Luca Raimondi («PizzAut è una ricchezza non solo perché parte dai bisogni delle persone, ma anche perché considera le persone, tutte le persone, una risorsa») all’ex parlamentare Eugenio Comincini, primo firmatario della legge per gli sgravi fiscali a chi assuma persone autistiche. E se, come dicono i ragazzi di PizzAut, «è vietato calpestare i sogni», è proprio il caso di dire che il sogno continua.